La pensione arriva in ritardo? O meglio arriva una pensione "provvisoria" (meno corposa di quello che dovrebbe essere). E' questa, secondo la segnalazione fatta dall'Associazione consumatori Aduc, la situazione che stanno vivendo molti pensionati del pubblico impiego. Cosa sta succedendo? Perché? E cosa fare per non rischiare di "perdere la pensione"? cerchiamo di fare un po' di ordine.
L'allarme di Aduc
"Arrivano spesso richieste in merito al fatto che per molti mesi l'ex dipendente pubblico pensionato riceve una pensione 'provvisoria'", spiega una nota diffusa da Aduc.
Pensioni in ritardo, perchè?
La pensione infatti - segnala sempre Aduc - viene liquidata il giorno successivo a quello in cui il lavoratore cessa la sua attività lavorativa e le prime mensilità di pensione sono, quindi, pagate in base ad un calcolo provvisorio. L’Inps, infatti, deve entrare in possesso dei contributi versati negli ultimi mesi di lavoro prima di poter procedere al calcolo definitivo dell’assegno spettante.
Ritardi oltre i sei mesi
Secondo i dati forniti da Inps in media potrebbero trascorrere dai 6 mesi all’anno per avere l’importo (e gli eventuali arretrati) della pensione definitiva "ma in realtà molte pensioni dopo alcuni anni non vengono ancora liquidate in via definitiva", aggiungono da Aduc.
Il rischio pensione "provvisoria" per sempre
Aduc segnala però un rischio peggiore: "Passati tre anni dalla prima erogazione, il cittadino può decadere dai suoi diritti". Quindi in sostanza la pensione provvisoria può diventare quella definitiva.
Cosa fare per difendersi?
"Per tutti i casi - spiega la nota diffusa da Aduc - che si stanno avvicinando al limite dei tre anni di decadenza conviene inviare una lettera di sollecito e messa in mora" all'Inps.