Sabato 5 Ottobre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Turismo e alberghi, rinnovato il contratto: 200 euro al mese di più in busta paga

Siglata l’ipotesi di accordo fra sindacati e associazioni di categoria. Oltre agli aumenti nuove norme su welfare, sanità e contrattazione integrativa. Interessati 400mila lavoratori

Turismo, siglato il nuovo contratto nazionale: 200 euro di più in busta paga

Turismo, siglato il nuovo contratto nazionale: 200 euro di più in busta paga

Roma, 5 luglio 2024 – Arriva il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per gli oltre 400mila lavoratori del comparto turistico, ricettivo alberghiero, dei villaggi vacanza e dei camping. Dopo oltre 40 ore di trattativa serrata, è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo operativa dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2027. 

A sottoscriverla i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e le associazioni imprenditoriali del comparto Federalberghi e Faita, entrambe associate a Confcommercio Imprese per l’Italia.

L’accordo, che sarà sottoposto alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori a partire dai prossimi giorni, prevede un aumento economico a regime di 200 euro al IV livello d’inquadramento, da riparametrare, corrisposti nell’arco della vigenza contrattuale, con una massa salariale complessiva pari a 6.200 euro.

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Soddisfazione esprime il segretario generale Uiltucs Paolo Andreani: “Mentre si sviluppa un’ottima stagione per il turismo, arriva una buona notizia anche per i lavoratori del settore: avranno 200 euro al mese in più in busta paga. È un risultato che conferma il percorso di miglioramento delle condizioni di lavoro per le lavoratrici e i lavoratori per i quali migliorano anche le condizioni di appalti e internalizzazioni”.

Significativo l’intervento sull’esternalizzazione dei servizi di pulizia e riassetto delle camere e altri servizi, estendendo la procedura per il confronto sindacale prevista per la prima esternalizzazione anche ai successivi cambi appalti, garantendo il trattamento normativo e economico del contratto nazionale del settore sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative del settore. Prevista, per la prima volta, una norma anche per l’internalizzazione di tali servizi e l’introduzione di nuovi profili professionali nel sistema di classificazione del personale, in risposta all’evoluzione dei modelli organizzativi di impresa. Previsto anche il rilancio della contrattazione di secondo livello da rendere effettivamente esigibile e introduzione di un elemento economico di garanzia, fino a 186 euro, qualora, nonostante la presentazione di una piattaforma, non venga definito un accordo integrativo entro il 31 ottobre 2026. Stefano Franzoni, segretario generale aggiunto Uiltucs, puntualizza, a sua volta: “Questo contratto è lo strumento attraverso il quale centinaia di migliaia di donne e di uomini vedranno migliorate le loro condizioni di lavoro. Lavoratrici e lavoratori che operano quotidianamente per sostenere un settore su cui si poggia una fetta importante dell’economia del Paese”.

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Rilevanti le misure in materia di parità di genere, con la valorizzazione delle tematiche relative alle pari opportunità e all’inclusione: è stata istituita la figura di rappresentanza “Garante della Parità” con la costituzione di una Commissione permanente dedicata in seno all’Ente bilaterale di settore. Sono state introdotte forme di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori alla vita dell’impresa, mirate a favorire il cambiamento e il benessere sui luoghi di lavoro, anche in un’ottica di genere. “Il Garante di Parità – spiega la segretaria nazionale Uiltucs Samantha Merlo – è già esigibile al primo livello di contrattazione, in grado di occuparsi delle criticità del mondo del lavoro, con particolare attenzione al tema dell’equità salariale e del contrasto alle molestie e alla violenza. Inoltre, gli avanzamenti normativi sul tema della conciliazione di vita e lavoro, assumono valore: miglioramento del riconoscimento economico durante i congedi di maternità, paternità e congedi parentali”. Tra i punti qualificanti dell'accordo: la tutela della genitorialità, con l’integrazione fino al raggiungimento del 100% della retribuzione in occasione del pagamento della tredicesima e della quattordicesima mensilità, maturata durante i periodi di congedo di maternità obbligatorio e congedo di paternità, obbligatorio e facoltativo. Sul contrasto alla discriminazione, alla violenza e alle molestie è stato definito un nuovo articolato contrattuale che amplia le tutele, migliorando le misure previste per il sostegno delle donne vittime di violenza di genere, con 3 mesi più ulteriori 3 mesi di congedo retribuito al 100% per le lavoratrici inserite in percorsi di protezione debitamente certificati dai servizi sociali del Comune di residenza, dai centri antiviolenza o dalle case rifugio. Sul fronte del welfare contrattuale, l’intesa stabilisce un aumento del contributo di 3 euro destinato al fondo di assistenza sanitaria integrativa di settore, il Fondo Fast. Rafforzata, infine, la penalità prevista a carico delle aziende che non siano in regola con l’iscrizione al fondo dei lavoratori, per i quali, in questo caso, scatta un ulteriore elemento distinto della retribuzione. Soddisfazione è stata espressa da tutti i vertici dei sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs: “Questo accordo rappresenta un importante passo avanti per il settore, ottenuto anche grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Siamo riusciti a ottenere un significativo riconoscimento economico e le nuove tutele introdotte testimoniano il nostro impegno per migliorare le condizioni di vita e di preparando il settore ad affrontare le sfide future con maggiore equità, inclusione e per la valorizzazione e la dignità del lavoro nel settore turistico ricettivo e alberghiero”.