Domenica 22 Dicembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Tasse sulla casa e aliquote Irpef: cosa prevede la riforma del fisco 2023

Revisione del Catasto congelata, il viceministro dell’Economia: in Francia la rivalutazione degli immobili è più datata che da noi. Si va verso un riordino delle detrazioni, che si ridurranno al crescere del reddito, fino alla flat tax generalizzata

Roma, 23 gennaio 2023 - Stop alla revisione e all’aggiornamento del Catasto e, dunque, nessun rialzo della tassazione sulla casa. Riassetto delle molteplici imposte, ma innanzitutto dell’Irpef, con il taglio delle aliquote da 4 a 3 (con ulteriore riduzione nel corso della legislatura), fino alla flat tax generalizzata. Semplificazione del rapporto Fisco-contribuente e razionalizzazione del contenzioso tributario, con un abbassamento delle stratosferiche sanzioni oggi previste e restyling "anche" di quelle penali. È lungo queste linee principali che si articolerà la riforma fiscale targata Meloni, alla quale sta lavorando il vice-ministro dell’Economia Maurizio Leo, con il supporto dell’Agenzia delle Entrate guidata da Ernesto Maria Ruffini. Con l’obiettivo di farla approdare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione, come richiesto dall’Europa nel Pnrr, entro la fine di febbraio.

il vice-ministro dell’Economia Maurizio Leo, 67 anni
il vice-ministro dell’Economia Maurizio Leo, 67 anni

L’eredità di Draghi

"Sicuramente terremo qualcosa della delega Draghi – spiega Leo –. La mia idea è di razionalizzarla e fare qualcosa di simile a quella che fu la legge degli anni ‘70. Faremo veramente una delega fiscale così puntuale e articolata che rappresenterà una svolta per il nostro sistema Paese". Sarà strutturata in 4 parti: una parte generale; tributi; procedimenti e materiali, puntualizza il vice-ministro.

Il nodo casa

La revisione dei valori degli immobili è stato uno dei motivi di scontro nella vecchia maggioranza che sosteneva l’esecutivo Draghi: da qui anche la mancata approvazione della legge delega. Con la vittoria del centrodestra la situazione è cambiata. Tanto che Leo può avvisare: "I nostri valori catastali non meritano un’accelerazione nell’aggiornamento, negli altri Paesi la rivalutazione è ben più datata. L’Austria è dal 1973 che non ha fatto aggiornamenti dei valori catastali, il Belgio dal ‘75, la Francia dal ‘70. I nostri risalgono al 1988-89: non possiamo dire di essere la Cenerentola". L’effetto è: niente rialzi delle tasse sulla casa.

Tre aliquote per l’Irpef

L’operazione di riduzione delle imposte sui redditi sarà articolata in più fasi. "Abbiamo disposizione un lasso temporale abbastanza ampio, la legislatura – puntualizza Leo –. Un primo intervento si può articolare passando dalle 4 aliquote a 3 per poi progressivamente ridurre ulteriormente. Sui numeri stiamo ragionando e questo sarà coerente con le risorse a disposizione". Il vice-ministro non dà numeri, ma si punterebbe al passaggio dalle attuali quattro aliquote (23, 25, 35 e 43 per cento) a tre: 23, 27, 43 per cento. Il che potrà avere effetti più o meno rilevanti, a seconda anche di come si definiranno gli scaglioni di retti: oggi, per esempio, l’aliquota del 43 per cento si applica sopra i 50 mila euro, ma quella del 35 tra i 28 e i 50 mila. Previsto anche un quoziente familiare, ancora tutto da definire, il cui scopo è tenere conto della composizione dei nuclei familiari nel conteggio delle imposte. Il traguardo? "L’attuale Irpef – insiste Leo - è una sorta di colabrodo: tantissime aliquote flat, tutto un sistema che si muove a macchia di leopardo. È necessario mantenere una progressività, addolcirla, in vista di arrivare ad un meccanismo sostanzialmente flat per tutte le categorie dei contribuenti".

Riordino delle detrazioni

A fronte dei tagli alle tasse dovremo mettere in conto, però, un restringimento delle cosiddette tax expenditures: le detrazioni oggi esistenti per molteplici voci. Al crescere dei redditi, queste agevolazioni si ridurranno fino a scomparire.

Imprese

Un’altra operazione di revisione toccherà l’Irap, l’Ires, l’Iva. Con lo scopo di ridurre le tasse – osserva Leo – "a chi più investe nell’impresa, crea occupazione: quindi si abbassano le tasse alle società di capitali se investono l’utile in nuova occupazione e in beni strumentali".

Sanzioni

Nell’ambito della semplificazione dei procedimenti e del rapporto Fisco-contribuente, per Leo vanno rivisti i meccanismi del contenzioso e l’apparto sanzionatorio. "Oggi – avvisa – le sanzioni sono fuori linea rispetto ai partner europei e anche per le sanzioni penali bisognerà procedere a restyling".