Giovedì 26 Settembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Il 75 per cento degli over 55 è in buona salute. “Ecco i profili più a rischio”

Aumenta la longevità e, di conseguenza, il numero di anziani. Una ricerca classifica la popolazione over 55 in quattro categorie

Un'immagine tratta dal film 'Cocoon'

Un'immagine tratta dal film 'Cocoon'

Roma, – Gli “anziani” sono sempre di più nel nostro Paese. Ma come stanno? Quale è la loro condizione di salute? Come si presenta la loro “vecchiaia”? Sono solo alcune delle domande sulle quali si sono concentrati Paolo Pasetti e Loris Vergolini, due ricercatori dell’Università di Bologna, nello studio “Le condizioni di salute degli anziani in Italia“, pubblicato sul sito neodemos.it e svolto nell’ambito del Progetto “Age-It: Ageing Well in an Ageing Society”, all’interno del Pnrr.

Aumenta la vita media, crescono gli “anziani“

Ebbene, i due studiosi partono da una doppia premessa: “Negli egli ultimi decenni, l’Italia ha raggiunto livelli molto elevati dell’aspettativa di vita. Secondo l’Istat, nel 2023 la vita media degli italiani era di 80,6 anni per gli uomini e di 84,8 anni per le donne, tra le più alte al mondo. Tuttavia, questa dinamica demografica è caratterizzata non solo da una maggiore longevità, ma anche da una bassissima fecondità, che ha contribuito a innalzare fortemente la quota di popolazione con più di 65 anni, che oggi sfiora il 25% del totale”. In secondo luogo: “L’aumento (assoluto e relativo) della popolazione anziana rappresenta una delle principali sfide per la nostra società: concetti come “invecchiamento attivo” e “invecchiamento in buona salute” sono emersi per analizzare meglio le conseguenze di queste trasformazioni. Tanto più che studi recenti hanno dimostrato come la salute non sia equamente distribuita, ma sia fortemente connessa con le disuguaglianze sociali, che restano un problema rilevante per l’agenda politica”.

I profili di salute: quelli più a rischio

I due ricercatori hanno identificato diversi “profili di salute”, classificando la popolazione over-55 in gruppi in base alle loro condizioni di salute e di disabilità. “Questo approccio – spiegano - ci ha permesso di individuare i profili più a rischio, quantificandone l’entità e caratterizzandoli secondo vari parametri come il genere, il livello di istruzione e l’area geografica di residenza. Il genere è particolarmente interessante perché, nonostante le donne vivano più a lungo, spesso gli anni aggiuntivi si accompagnano a una salute funzionale più limitata. L’istruzione può influenzare positivamente la salute grazie a migliori condizioni economiche e maggiore accesso a informazioni mediche di qualità. Anche la ripartizione territoriale di residenza è cruciale in Italia: uno dei fattori determinanti di ciò può certamente essere visto nella persistente disparità Nord-Sud nell’accessibilità ai servizi sanitari.

Le variabili considerate

Per identificare i profili di salute, sono state considerate le seguenti cinque variabili: 1. Numero di patologie croniche. 2. Grado di soddisfazione sulla propria salute negli ultimi 12 mesi. 3. Percezione auto-riferita sullo stato di salute. 4. Presenza di limitazioni nelle attività quotidiane. 3. Uso dei servizi sanitari. Quattro gruppi di “anziani” Attraverso analisi e correlazioni, i due studiosi sono arrivati a costruire quattro cluster: – Cluster 1 (“Buone condizioni di salute”): il più numeroso (40% del totale), con condizioni di salute generalmente buone e basso utilizzo dei servizi sanitari. – Cluster 2 (“Buone condizioni di salute con limitazioni”): caratterizzato da discrete condizioni di salute, ma con una percezione soggettiva meno ottimale e scarso utilizzo dei servizi sanitari. Rappresenta il 34% del totale. – Cluster 3 (“Cattive condizioni di salute con utilizzo dei servizi sanitari”): il meno numeroso (7% del totale), con elevati livelli di patologie croniche e significativo utilizzo dei servizi sanitari. – Cluster 4 (“Cattive condizioni di salute senza utilizzo dei servizi sanitari”): caratterizzato da cattive condizioni di salute, alto numero di patologie croniche e basso utilizzo dei servizi sanitari, comprende il 19% del totale. “Anziani” in buona salute “Questi risultati – avvisano i ricercatori - evidenziano che, complessivamente, tre quarti degli over-55 residenti nelle famiglie italiane godono di buona salute, mentre un quarto ha problemi di salute più o meno gravi, oggettivi e/o soggettivi”.