Sabato 23 Novembre 2024
FABIO LOMBARDI
Economia

Il 5% degli italiani possiede il 46% della ricchezza totale. Aumenta la disuguaglianza. Ecco chi sono i paperoni

Uno studio di Bankitalia mette in evidenza la distribuzione della ricchezza nel Paese e come è composta

Roma, 8 gennaio 2024 – La ricchezza sempre più concentrata in poche mani. In Italia il 5% della popolazione detiene praticamente la metà della ricchezza dell’intero Paese. Ad attestarlo è Bankitalia.

Bankitalia, il 5% degli italiani possiede il 46% della ricchezza totale
Bankitalia, il 5% degli italiani possiede il 46% della ricchezza totale

Il 5% ha il 46% della ricchezza

“Il cinque per cento delle famiglie italiane più ricche possiede circa il 46 per cento della ricchezza netta totale”. È quanto si legge nell'analisi della Banca d'Italia nell'ambito Bce secondo cui “i principali indici di disuguaglianza sono rimasti sostanzialmente stabili tra il 2017 e il 2022, dopo essere aumentati tra il 2010 e il 2016”.

Lo studio evidenzia come le famiglie meno abbienti possano contare principalmente sul possesso dell'abitazione mentre quelle più benestanti detengano un portafoglio più diversificato in azioni, depositi, polizze.

Germania paese con più disuguaglianza in Europa

L'Italia è sotto la media Ue per concentrazione della ricchezza, sugli stessi livelli della Francia e dietro la Germania che appare “il paese con il maggior grado di disuguaglianza in termini di ricchezza netta”. Il divario rispetto al complesso dell'area riflette la più elevata quota di ricchezza netta detenuta in Italia dalle famiglie al di sotto della mediana (legata soprattutto al possesso di abitazioni) spiega lo studio.

Casa dolce casa

L'analisi ricorda come "metà della ricchezza degli italiani sia rappresentata dalle abitazioni” e “tale percentuale varia tuttavia fortemente in base alla ricchezza: le abitazioni raggiungono i tre quarti della ricchezza per le famiglie sotto la mediana, si attestano poco sotto il 70 per cento per quelle della classe centrale mentre scendono a poco più di un terzo per quelle appartenenti alla classe più ricca”.

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Azioni e finanza

Per le famiglie più povere, i depositi sono l'unica componente rilevante di ricchezza finanziaria (17%). Maggiormente diversificato è invece il portafoglio delle famiglie più ricche, per le quali quasi un terzo della ricchezza è rappresentato da capitale di rischio legato alla produzione (azioni, partecipazioni e attività reali destinate alla produzione) e un quinto da fondi comuni di investimento e polizze assicurative”.

Conti correnti

Nel 2010 circa la metà del patrimonio abitativo era detenuta dalle famiglie della classe media; nel 2022 tale percentuale era scesa al 45 per cento, soprattutto a vantaggio del decimo più ricco; la quota di abitazioni posseduta dalle famiglie sotto la mediana è rimasta stabile nel tempo attorno al 14 per cento. I depositi sono aumentati di circa il 40 per cento tra il 2010 e il 2022, soprattutto per le famiglie appartenenti al decimo più ricco, la cui quota è salita di sei punti percentuali, raggiungendo la metà del totale”.

I paperoni d’Italia

A guidare la classifica dei paperoni italiani stilata ogni anno da Forbes, c’è sempre Giovanni Ferrero, il più ricco d’Italia anche nel 2023: il secondogenito di Michele Ferrero, fondatore dell’impero dei dolci, è forte di un patrimonio di 39,1 miliardi di dollari, più del triplo di quello del secondo in graduatoria, Giorgio Armani (12,9 miliardi). Per la prima volta, il podio è completato da Piero Ferrari, figlio di Enzo, con 7,6 miliardi, la new entry dell’anno. Tutti e tre i miliardari sul podio hanno molti più soldi di un anno fa.

I paperoni nel mondo

Ferrero – scrive la rivista – è al momento la 32esima persona più ricca del mondo e la quinta d’Europa, dietro ai proprietari degli imperi Lvmh (Bernard Arnault), Zara (Amancio Ortega), L’Oréal (Françoise Bettencourt Meyers) e LidlKaufland (Dieter Schwarz).