Giovedì 26 Dicembre 2024
ELISA SERAFINI
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Riapertura centrali a carbone solo temporanea, ecco gli scenari per il futuro

Simone Tagliapietra, esperto in politiche energetiche, analizza la situazione alla luce del conflitto in Ucraina

Simone Tagliapietra

Riaprire le centrali a carbone sarà una misura temporanea, poi efficientamento, rinnovabili e diversificazione. Parla Simone Tagliapietra, esperto in politiche energetiche.  Cosa cambia nei flussi di energia dopo la Guerra in Ucraina? Quale potrebbe essere il modello di approvvigionamento energetico più efficiente? In un momento di grandi trasformazioni dovute alla Guerra, abbiamo chiesto ad un esperto di politiche energetiche ed economia ambientale e dell'energia cosa ci aspettiamo possa accadere in Europa. Il Giorno ha intervistato Simone Tagliapietra, ricercatore dell'Istituto Bruegel di Bruxelles e docente dell’Università Cattolica di Milano.

Cosa succede ai flussi di fonti energetiche oggi, a seguito della guerra in Ucraina? Per quanto concerne i flussi energetici. Ad oggi vediamo esportazione di petrolio e di gas continuare in modo regolare da parte della Russia sia verso i mercati internazionali sia verso l’Europa. Il flusso di gas ad oggi non è stato intaccato. Anzi negli ultimi giorni sono ripresi dei volumi di esportazione attraverso la Bielorussia, che non avevamo visto da mesi, verso la Germania. Sembra che per ora Putin non voglia chiudere i rubinetti che poi è la paura più grande degli europei quando si va a disegnare sanzioni contro la Russia.

Quale dovrebbe essere il modello di strategia più efficiente per ogni Paese, rispetto ad approvvigionamento energetico, considerando le varie differenze? Da un punto di vista tecnologico la via più efficiente sarà sicuramente quella di un sistema basato sempre più sull’elettricità, e sempre più basato sull'elettricità prodotta da rinnovabili. Questo permette di avere grandi efficienze e di decarbonizzare rapidamente l’economia grazie a tecnologie come solare e eolico che sono oggi competitive a livello di prezzo, rispetto alle fonti tradizionali. Oltre a questo, l’efficientamento energetico rappresenta un pilastro di ogni modello energetico del futuro perché permette di diminuire in modo importante la domanda di energia. Questo può essere considerato come la prima fonte energetica: ovvero l’energia che noi non consumiamo grazie all’efficientamento.

Cosa succede a Nord Stream 2? Il Nord Stream 2 per ora è stato sospeso nel suo processo di certificazione da parte di Scholtz, il cancelliere tedesco. Il Nord Stream 2 non è un gasdotto che porterebbe aggiuntivi volumi di gas verso la Germania. È semplicemente un gasdotto che, come il suo predecessore Nord Stream 1, andrebbe a spostare volumi dal transito ucraino verso una nuova rotta che connette direttamente Russia e Germania attraverso il mare.  Il processo di certificazione potrebbe essere riaperto in qualsiasi momento, qualora le condizioni politiche lo permettano. Questa sarà, eventualmente, una scelta politica. 

Draghi in Parlamento ha esposto la possibilità di riaprire centrali a carbone, cosa ne pensa? Questo rappresenta un piano di emergenza. Tutti i paesi, compresa la Germania, hanno piani di emergenza nel caso in cui via sia mancanza di gas, che prevedono la riapertura di centrali a carbone, ma anche a petrolio, per la generazione elettrica. Si tratterebbe, comunque, di una misura emergenziale che avrebbe l’obiettivo di garantire la sicurezza del sistema, ovvero evitare black out e interruzioni di energia verso le industrie Non si tratterebbe di una misura strutturale, non stiamo andando a deragliare la transizione ecologica per questo. Stiamo ponendo una risposta di breve periodo a quello che potrebbe essere uno choc un eventuale taglio del gas da parte di Putin. Poi dovremmo dare una risposta strutturale, accelerare su rinnovabili ed efficientamento energetico e infine sviluppare contratti con fornitori di GNL- gas naturale, come USA e Qatar, al fine di diversificare il nostro approvvigionamento del gas e dipendere meno da Russia. Un altro tema importante è quello dello stoccaggio: Europa e Italia hanno molto stoccaggio di gas, dobbiamo usarlo in modo strategico. Questo è importante per avere un buffer che ci permetta di avere sempre un margine di sicurezza di fronte ad eventuali interruzioni di gas.