Giovedì 26 Settembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Rialzo tassi, quanto costa comprare comprare casa con un mutuo

Lo studio della Fabi con il tasso fisso e il tasso variabile: le famiglie indebitate in Italia sono 6,8 milioni

Roma, 15 settembre 2023 – Un rialzo dopo l’altro. Con un effetto pesante sulle tasche delle famiglie e delle imprese. La nuova stretta decisa dalla Banca Centrale Europea preoccupa non poco il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, secondo cui “il conto da pagare” si scaricherà inevitabilmente “sulla povera gente”.

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I conti sono presto fatti. I nuovi mutui a tasso fisso, secondo un dossier della Fabi, sono passati da un interesse medio di circa 1,8% anche fino a oltre il 6% con le rate mensili che, pertanto, possono risultare, sulla base delle offerte delle banche, anche più che raddoppiate. I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero arrivare, a breve, in media, verso il 7% dallo 0,6% di fine 2021: vuol dire che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile sarà di 1.180 euro, ben 515 euro in più (+77,4%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta due anni fa (665 euro).Più nel dettaglio, sempre secondo il rapporto della Fabi, per un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro di 25 anni (il tasso medio applicato dalle banche potrebbe essere superiore al 6%), la rata mensile sarà di 1.341 euro; per un prestito da 100.000 euro, sempre di 25 anni, col tasso al 5,6%, la rata mensile sarà, invece, di 627 euro.

Buone notizie per chi aveva già contratto mutui a tasso fisso, cioè quelli erogati fino alla fine del 2021 e l’inizio del 2022. In questo caso le rate resteranno immutate fino al termine del piano di rimborso. Tutt’altro discorso per i vecchi mutui a tasso variabile, che hanno registrato una stangata del 75%: in soldoni, vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 875 euro ovvero 375 euro in più. “E’ molto probabile che, alla luce della decisione di oggi, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano salire ancora”, sottolinea la Fabi.

Per quanto riguarda i nuovi mutui, le rate di quelli a tasso fisso, sottolinea la Fabi, sono destinate a raddoppiare nel corso del 2023, mentre per quelli a tasso variabile il ''rimborso'' mensile dovrebbe salire del 60-70%. Ma non basta. La stretta al credito, aggiunge il segretario Fabi, può determinare una serie di effetti a cascata nell’economia reale: rendere più costosi i prestiti, deprimere il mercato immobiliare, rallentare i consumi delle famiglie e creare problemi di liquidità alle imprese. “In Italia non si registrano criticità particolari, aggiunge il sindacalista, ma in Spagna, invece, dove c'è una prevalenza di mutui a tasso variabile, particolarmente colpiti dal rialzo dei tassi, ci potrebbe essere un impatto significativo, anche un crollo dei valori immobiliari”.

Le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l'acquisto di una casa. Nel corso del 2022, i tassi di interesse sui prestiti sono notevolmente aumentati e nuovi incrementi sono scontati con il costo del denaro ulteriormente aumentato al 4,5 per cento. Comprare un'automobile a rate, per esempio un modello da 25.000 euro, potrebbe costare, nel caso di un finanziamento decennale a un tasso del 13,65%, oltre 9.800 euro in più rispetto al 2021”. Il valore complessivo dei mutui per l'acquisto di abitazioni ammontava, a fine luglio 2023, rileva la Fabi, a 425 miliardi di euro, in crescita di quasi 34 miliardi rispetto a fine 2020 (+9%). Sul totale di 425 miliardi erogati, circa un terzo, cioè 140 miliardi, è a tasso variabile e i restanti 285 miliardi sono a tasso fisso.