Roma, 23 gennaio 2025 – Il magnate austriaco , al centro del crac della sua holding immobiliare Signa, è stato René Benkoarrestato nella sua lussuosa villa di Innsbruck. L’arresto, eseguito su mandato della Procura anti-corruzione austriaca (Wksta), segna un nuovo capitolo in una vicenda internazionale che intreccia potere economico, lusso sfrenato e accuse di corruzione. Benko, 47 anni, è indagato in quattro Paesi, tra cui l’Italia, per associazione a delinquere, frode e utilizzo improprio di fondi pubblici.
Il crollo di un impero
René Benko era considerato uno degli imprenditori più influenti d’Europa. Con un patrimonio personale stimato in 5,9 miliardi di euro nel 2022, era il quinto uomo più ricco d’Austria. Tuttavia, la sua holding Signa, che controllava colossi come i grandi magazzini Galeria e il prestigioso KaDeWe in Germania, è collassata sotto un debito di oltre 2,4 miliardi di euro. La crisi economica e l’aumento del costo della vita hanno accelerato il tracollo, portando alla dichiarazione di insolvenza e all’intervento dei curatori fallimentari.
Le accuse
Tra le accuse principali mosse contro Benko emerge l’uso personale di oltre un milione di euro di fondi Covid destinati al suo hotel di lusso Chalet N a Lech am Arlberg. Inoltre, secondo gli inquirenti, Benko avrebbe falsificato fatture e tentato di occultare beni per eludere i creditori. L’imprenditore risulta anche essere il proprietario effettivo della Fondazione privata Laura, che formalmente appartiene a sua madre. La villa in cui viveva, e dove è avvenuto l’arresto, veniva affittata dalla fondazione per una cifra mensile di 238.500 euro.
Operazioni sospette in Italia e oltre
In Italia, la Procura di Trento ha richiesto l’arresto di Benko lo scorso dicembre, accusandolo di far parte di un’associazione per delinquere che includeva il suo braccio destro Heinz Peter Hager. Le accuse riguardano operazioni immobiliari sospette, turbativa d’asta e finanziamento illecito ai partiti. Benko è anche al centro di indagini in Germania, dove le autorità stanno esaminando i legami tra Signa e il fallimento del KaDeWe, e in Liechtenstein, dove si sospetta un vasto riciclaggio di denaro tramite fondazioni collegate.
Lusso sfrenato e gestione discutibile
Nonostante il tracollo finanziario, Benko ha mantenuto uno stile di vita sontuoso. Lo scorso anno è stato fotografato al volante di un motoscafo blu sul lago di Garda, malgrado il mezzo fosse sotto sequestro a seguito della dichiarazione di insolvenza. La villa sul lago di Garda, Villa Ansaldi, era affittata dalla società Benko Landgraf SA alla stessa Signa Holding per 20mila euro al mese, un ulteriore esempio dell’intreccio di interessi e patrimoni ora sotto la lente degli investigatori.
Le dimissioni e l’arresto
Benko si è dimesso da tutte le cariche all’interno del gruppo Signa nel tentativo di prendere le distanze dalla crisi. Tuttavia, l’arresto segna un punto di svolta nella sua parabola discendente. Le autorità austriache stanno cercando di ricostruire la complessa rete di società e fondazioni create dall’imprenditore per accertare le sue responsabilità penali.
L’inchiesta promette di allargarsi ulteriormente, portando alla luce nuovi dettagli su uno dei più grandi scandali finanziari degli ultimi anni.