Mercoledì 4 Dicembre 2024
Bruno Mirante
Economia

Chi è René Benko, da Signa al Chrysler di New York. Poi il crac e il crollo dell’impero

Amico dell’ex presidente austriaco Sebastian Kurz, avrebbe iniziato a fare affari in Italia trasformando soffitte e mansarde in attici di lusso a Bolzano

René Benko con la moglie Nathalie (Ansa)

René Benko con la moglie Nathalie (Ansa)

Roma, 3 dicembre 2024 – Poco meno di un anno fa, il magnate austriaco René Benko fondatore del gruppo Signa, era finito sulla stampa internazionale per via di un mega crac di 27 miliardi di euro. Oggi, la Procura distrettuale di Trento ha emesso un mandato d'arresto nei suoi confronti e di altre otto persone (finite tutte ai domiciliari), tra cui il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager e la sindaca leghista di Riva del Garda Cristina Santi.

Tra le accuse, alle quali a vario titolo sono chiamati a rispondere politici e imprenditori vi è quella di aver fatto parte, con ruoli e modalità diverse, di un gruppo affaristico in grado di influenzare e controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione, soprattutto nel settore della speculazione edilizia in Trentino Alto Adige.

Benko si è quindi presentato presso la direzione della Polizia (Polizeidirektion) di Innsbruck a seguito dell'ordine di arresto: è stato ascoltato ma è rimasto a piede libero. L'avvocato di Benko, Norbert Wess, ha dichiarato, "nessun mandato d'arresto europeo sarà eseguito contro il signor Benko che continuerà a cooperare pienamente con tutte le autorità nazionali e internazionali ed è fiducioso che qualsiasi accusa contro di lui sarà errata".

Amico dell’ex presidente austriaco Kurz

Il magnate, nato a Innsbruck nel 1977, è un amico dell’ex presidente Sebastian Kurz. Secondo la ricostruzione di alcuni giornali locali, Benko ha iniziato a fare affari in Italia passando per Bolzano. È qui che ha trasformato soffitti o mansarde in attici di lusso e ha iniziato a fare soldi. In seguito arriva ad abbattere e ricostruire il centro commerciale Tyrol di Innsbruck nella centralissima Maria-Theresien-Straße. Poi avrebbe messo le mani, circa 10 anni fa, sulla provincia autonoma dell’Alto Adige, lavorando al progetto del centro commerciale Waltherpark.

Il gruppo Signa, inoltre, è attivo a Bolzano su altri fronti: ha realizzato un quartiere residenziale di lusso e possiede una quota dell’aeroporto. Per anni, poi, ha scommesso sulla riqualificazione della collina del Virgolo con l’idea di trasferirvi il museo di Ötzi. Nel 2014 Benko compra l’importante catena tedesca di negozi Karstadt, in forti difficoltà economiche. Da lì a poco arriverà la fusione con Galerie Kaufhof, finalizzata nel 2019 — lo stesso anno dell’acquisizione del Chrysler Building a New York.

Nasce così Galeria Karstadt Kaufhof, la più grande catena di centri commerciali della Germania, da cui si diramano decine di operazioni immobiliari nei centri storici. L’operazione Karstadt-Kaufhof, con la crisi post-pandemica, porta però innumerevoli difficoltà finanziarie alla Signa. I guai si susseguono in pochi mesi. Prima i controlli della Bce sulle banche creditrici, poi i dissidi con Deutsche Bank, infine la dichiarazione di bancarotta di Signa Sports United, quella d’insolvenza del ramo tedesco di Signa Prime Selection e la richiesta dei co-azionisti a Benko di farsi da parte.