Roma, 5 dicembre 2017 - È scattata la corsa al Rei, il Reddito di inclusione, lungo tutta la Penisola. A quattro giorni dall’avvio operativo dello strumento destinato a dare un primo sollievo ai nuclei familiari che versano in condizioni di povertà assoluta, le sedi dei Caf e dei patronati «da Nord a Sud sono prese d’assalto» dai cittadini in cerca di informazioni e aiuto. A dare l’avviso sulla significativa e crescente domanda di sostegno sono i vertici della consulta nazionale dei Centri di assistenza fiscale. «In molti casi, si stanno rivolgendo ai centri per ottenere la certificazione Isee dall’Inps», spiegano i coordinatori Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, ritenendo che sarebbe «opportuno attivare un tavolo di coordinamento tra il ministero del Lavoro, l’Inps, l’Anci e la consulta dei Caf» in modo da poter «assicurare, nell’immediato e per il futuro, una puntuale e capillare assistenza, affinché nessuno che ne ha o che ne avrà diritto resti escluso». Certo è che l’avvio di questa misura a soccorso dei più deboli influirà già dal 2017 sulle certificazioni Isee.
I dati della Consulta nazionale dei Caf confermano questa previsione con un trend di crescita che dovrebbe portare alla fine di questo anno a un incremento di oltre 500 mila del numero di Isee sul dato 2016. La caccia al Rei dimostra, per il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, come l’operazione si sia rivelata «una scelta importante», che guarda principalmente «alla necessità di costruire una grande rete nazionale di sostegno per la parte più debole della società, nella consapevolezza che c’è bisogno di una grande rete istituzionale e di un grande rapporto tra Governo, Stato, Regioni e comuni da un lato; e dall’altro versante le organizzazioni sociali, il volontariato, l’associazionismo». La misura partita il primo dicembre riguarda, in una prima fase, 490.000 famiglie e circa 1,8 milioni di persone; a regime, dopo luglio 2018, la platea potenziale si allarga a 700.000 famiglie: 2,5 milioni di persone. L’Isee (indicatore della situazione economica equivalente) è necessario per presentare la domanda e accedere al beneficio: la soglia è 6.000 euro. Si parte dalle famiglie che hanno almeno un minore, o un figlio disabile, una donna incinta, un over-55 disoccupato.