Roma, 31 luglio 2023 – Si chiama "Siisl PdA" (Sistema informativo inclusione sociale e lavorativa - Piattaforma di attivazione) e in queste giornate di polemiche per la fine via sms del Reddito di cittadinanza è il progetto numero uno per Ministero del Lavoro, Inps, Anpal e società che collaborano. Nessuno dei tecnici e degli esperti che ci sta lavorando potrà staccare per Ferragosto: la piattaforma digitale in cantiere, della quale anticipiamo l’architettura e il funzionamento sulla base delle bozze dei provvedimenti in arrivo, dovrà essere pronta e utilizzabile per il primo settembre. In caso contrario, almeno la metà di chi ha ricevuto il messaggio di fine sussidio si troverà sia a non poter chiedere il nuovo sostegno economico sia a non poter cercare lavoro o corsi di formazione come sono obbligati a fare dalla riforma.
COME FUNZIONERÀ
La piattaforma digitale era stata ipotizzata negli anni scorsi per la gestione del Reddito di cittadinanza, ma il parto non è mai avvenuto. Questa dovrebbe essere la volta buona e così dovrebbe vedere la luce finalmente un sistema che possa definire innanzitutto le modalità di interoperabilità delle differenti banche dati di Inps, centri per l’impiego, strutture private. L’obiettivo della ministra Marina Calderone è realizzare un’infrastruttura tecnologica che possa servire sì per la gestione dei nuovi strumenti al posto del Reddito, ma anche per favorire l’incontro domanda offerta di lavoro per tutti i disoccupati e tentare di superare il cosiddetto mismatch (mancato incrocio) tra richieste delle imprese e profili disponibili.
400MILA ‘OCCUPABILI’
Considerando, per ora, coloro che hanno perso il Reddito, in quanto occupabili (e, dunque, in età di lavoro e senza obblighi di cura per minori e disabili, è possibile stimare in 400 mila coloro che entro fine anno potranno e dovranno utilizzare la piattaforma se vogliono ottenere il sussidio definito per loro: il Supporto per la formazione e il lavoro. A questo fine, il sistema si fonda su quattro fasi che si intersecano con la procedura amministrativa per l’erogazione del sostegno economico.
LA DOMANDA PER IL ‘SFL’
Il lavoratore "occupabile" che vuole ottenere il Supporto presenta la domanda attraverso il portale Inps o quello di patronati e Caf. All’interessato viene notificato l’obbligo di iscrizione al Siisl Pda. persona, anche con l’aiuto di patronati e Caf, accede alla piattaforma, si registra, carica le informazioni relative al proprio cv, sottoscrive il Patto di attivazione digitale, indicando anche 3 Agenzie per il lavoro, alle quali inviare i propri dati di contatto. Contestualmente l’Inps compie le verifiche su Isee e sugli altri requisiti richiesti per ottenere il sostegno economico.
LA PRESA IN CARICO
A quel punto la persona viene convocata o si reca spontaneamente al Centro per l’impiego (anche differente da quello competente per territorio di residenza) che riceve le informazioni sul soggetto caricate nel sistema. Non solo: procede anche all’assesment quanti-qualitativo. Si passa così alla sottoscrizione del cosiddetto Patto di servizio personalizzato per cominciare a svolgere un’attività di formazione o di politica attiva. E’ da questo momento che l’interessato potrà cominciare a ricevere il sussidio economico.
RICERCA ATTIVA E FEEDBACK
La persona, a quel punto, potrà cominciare a ricevere offerte di lavoro o essere contattata per un progetto di pubblica utilità o per un corso. La persona, però, autonomamente può cercare opportunità tra tutte le vacancy presenti sul sistema digitale potendo tuttavia essere ricontattata solo da quelle per cui ha espresso consenso all’invio dati di contatto. Nel momento in cui la persona, però, dovesse scegliere di candidarsi per una vacancy di un’Agenzia differente da quelle selezionate in fase di sottoscrizione del Pad deve contestualmente integrare il proprio basket di Agenzie.