Roma, 5 marzo 2019 - Tutto pronto all'avvio del reddito di cittadinanza. Da domani Inps, Poste e Caf cominceranno a raccogliere le domande, ma si teme l'assalto agli sportelli tanto che sono scattati gli appelli a non accorrere tutti al primo giorno utile. Il ministero del Lavoro ricorda sul sito che non c'è un criterio temporale per l'ammissione della domanda. Le Poste intendono procedere in ordine alfabetico e affiggeranno locandine per dare informazioni alla cittadinanza. Domani quindi partiranno con i cognomi che iniziano per A e B, giovedì sarà la volta della C; venerdì D-F; sabato G-K; lunedì 11 marzo L-M, martedì 12 N-R e mercoledì 13 S-Z. Caf e sindacati hanno stampato volantini e opuscoli e si dicono disponibili ad accogliere tutti, rigorosamente gratis (visto che il loro impegno è legato ad una convenzione firmata con l'Inps).
INPS - Dal canto suo l'Inps fa sapere che sarà in grado di trasmettere a Poste Italiane il flusso degli ordinativi di accreditamento sulle carte Rdc già dal 15 aprile prossimo, in anticipo rispetto a quanto originariamente programmato. "L'Inps è pronto" scrive infatti l'Istituto di previdenza in una nota. "Da domani 6 marzo - si legge - è possibile presentare le domande per ottenere il reddito e la pensione di cittadinanza. L'Inps ha predisposto le procedure informatiche che consentiranno la ricezione delle domande, le quali potranno essere presentate: agli sportelli postali utilizzando il modulo cartaceo predisposto dall'Inps e pubblicato sul sito Internet; on-line sul sito del Ministero del Lavoro www.redditodicittadinanza.gov.it, tramite le credenziali SPID 2; presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF)".
L'istituto di previdenza ricorda che prima di presentare domanda gli interessati devono avere presentato una DSU (dichiarazione sostitutiva unica) finalizzata al rilascio di ISEE. "Non è necessario - prosegue - allegare alla domanda alcun documento, né l'attestazione ISEE, che verrà abbinata alle domande in modalità telematica direttamente dall'Inps. Le domande presentate saranno trasmesse all'Inps che eseguirà la verifica dei requisiti e provvederà ad accoglierle o rigettarle. Per le domande accolte - conclude - Poste Italiane inviterà gli interessati presso i propri sportelli per il ritiro della carta Rdc".
L'ITER - La richiesta si può presentare agli uffici postali, ai Centri di assistenza fiscale e online, sul sito dedicato, per chi è in possesso di Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Come detto, prima è indispensabile aver richiesto l'Isee ed esserne già in possesso. Dopo aver presentato la domanda, l'Inps verificherà i requisiti. I Caf trasmetteranno le domande di marzo entro il 15 aprile: l'istituto comunicherà se la domanda è stata accolta o respinta dal 15 aprile stesso, così come ha chiarito oggi. L'Inps cioè sarà in grado di trasmettere a Poste Italiane il flusso degli ordinativi di accreditamento sulle carte del reddito di cittadinanza entro quella data. Tale valutazione - ha precisato Poste - attiene solo all'Inps. Poste non è infatti in possesso delle informazioni sullo stato dello pratica e pertanto non potrà dare informazioni al cittadino interessato né si occuperà della verifica della sussistenza e permanenza dei requisiti per avere il reddito.
PATTO PER IL LAVORO - Intanto l'Istat ha presentato una simulazione in audizione alla Camera sul decretone reddito-quota 100, che calcola una platea complessiva di 2,7 milioni di individui. Circa un terzo dei beneficiari del reddito di cittadinanza avrà l'obbligo di sottoscrivere il Patto per il Lavoro. Si tratta di 897mila persone, oltre la metà tra i 45 e i 64 anni: circa 600 mila ha la licenza media o nessun titolo di studio. In prevalenza si tratta di disoccupati (492mila) e casalinghe (373mila). Gli extracomunitari sono circa 100mila. I Centri per l'impiego dovranno trovare un'offerta di lavoro congrua.
Sempre secondo le stime dell'Istat, illustrate dal direttore del Dipartimento per la produzione statistica, Roberto Monducci, il Reddito potrebbe interessare 1 milione e 308 mila famiglie e 2 milioni e 706 mila individui, con un beneficio medio per famiglia pari a 5.053 euro, corrispondente al 66,8% del reddito familiare, per una spesa complessiva di circa 6,6 miliardi di euro su base annua.
Secondo il modello di microsimulazione dell'Istat, tra le famiglie beneficiarie, 752 mila vivono nel Mezzogiorno (9% delle famiglie residenti), 333 mila al Nord (2,7%) e 222 mila al Centro (4,1%). Su base annua, il sussidio per famiglia beneficiaria è pari nel Mezzogiorno a 5 mila e 182 euro, nel Centro a 4 mila e 919 euro mentre al Nord è di 4 mila 853 euro. La metà delle famiglie riceverà un contributo superiore a 4.855 euro; il quarto delle famiglie con il maggiore beneficio oltre 7.560 euro mentre il quarto delle famiglie con il minore beneficio meno di 1.929 euro. I single costituiscono il 47,9% delle famiglie beneficiarie (626 mila) e riceveranno in media, un sussidio di 4 mila 485 euro l'anno. Le coppie con figli minorenni sono 257 mila (il 19,6% delle famiglie beneficiarie) e percepiranno in media, 6 mila 470 euro, quindi, per effetto delle scale di equivalenza, meno delle coppie con figli tutti adulti (che percepiranno 7 mila 41 euro).
Saranno invece 369mila i beneficiari della pensione di cittadinanza, circa il 13,7% del totale dei 2,7 milioni di percettori del reddito.