Giovedì 18 Luglio 2024

Reddito di cittadinanza, domande dal 6 marzo. Tutte le date da tenere a mente

Appello dai Caf: "Non cambiate troppo la normativa". Tra i nodi ancora da sciogliere, la richiesta di documentazione patrimoniale degli immigrati

Luigi Di Maio in Senato (Lapresse)

Luigi Di Maio in Senato (Lapresse)

Roma, 4 marzo 2019 - Reddito di cittadinanza, pronti via: da mercoledì 6 marzo si possono presentare le domande, e già si sono verificate le prime file agli uffici postali per chiedere informazioni. Intanto Cgil, Cisl e Uil in audizione alla Camera sul Decretone hanno espresso preoccupazione per il "conflitto di attribuzioni tra Stato e Regioni sul tema delle assunzioni e, di conseguenza, della piena operatività dei navigator".

APPELLO DEI CAF - Ma per evitare ingorghi o assalti, i Caf lanciano un appello: "Non venite tutti insieme". La preoccupazione dei centri di assistenza fiscale - che oggi hanno dato l'ok all'accordo con l'Inps - è che il Decretone venga approvato senza importanti modifiche al decreto 4 relativo al Reddito di cittadinanza, spiega Il coordinatore della Consulta nazionale dei Caf Mauro Soldini: "Riteniamo che ci sarà una discussione nella maggioranza: contiamo sul buon senso nel non cambiare troppo la normativa perché poi ne dovremo rispondere".  L'auspicio è comunque che le eventuali modifiche "avvengano nel minor tempo possibile". Qualsiasi cambiamento - ha fatto notare - comporterebbe modifiche alla modulistica che é già stata diffusa dall'Inps. "Speriamo in ogni caso che le modifiche non siano rilevanti e siano di facile gestione. Non siamo negativi, pensiamo che si potranno risolvere".

FOCUS / Il modulo della domanda sul sito Inps

I PASSAGGI E LE DATE - Dunque, chi pensa di aver diritto al reddito, deve tenere a mente alcune date: le domande si possono presentare ai Caf da dopodomani al 31 marzo, poi saranno inviate all'Inps dal 25 marzo al 15 aprile.  Tocca infatti all'istituto previdenziale verificare i requisiti: lo farà nel giro di 10 giorni circa, e a partire dal 26 marzo comunicherà al cittadino richiedente - tramite email o sms - se la domanda è stata accolta o rigettata. 

image DOMANDA ACCOLTA? - Se la domanda è stata accolta, interviene Poste italiane, che invierà un'altra email o un altro sms per comunicare il ritiro della card presso l'ufficio postale. L'effettivo pagamento del beneficio sarà quindi ai primi di maggio.  "Forniremo assistenza tutto il mese - spiegano il coordinatore della Consulta Mauro Soldini e il coordinatore tecnico per il Rdc Felice Ferrari - La lavorazione è in tempi ridotti".

DOMANDA RIFIUTATA? - In caso di rigetto della domanda da parte dell'Inps, "non è ancora chiaro quali strumenti abbia il cittadino per opporsi al giudizio dell'Inps". I Caf, spiegano ancora Soldini e Ferrari, invieranno solo le domande con modello Isee pari o inferiore a 9.360 euro: "Vogliamo inviare solo domande adeguate, che rispettino i requisiti". "La scorsa settimana - ha detto Ferrara - sono stati approvati i moduli Inps per l'accesso al beneficio o per comunicare eventuali variazioni reddituali. Abbiamo già avviato sulla scorta del decreto 4, un'implementazione delle procedure per essere pronti a partire. I tempi sono stretti ma stiamo facendo di tutto per garantire la piena operatività delle nostre sedi".

LE DOMANDE DEGLI IMMIGRATI - Tra i nodi ancora da sciogliere, la richiesta di documentazione patrimoniale degli immigrati, da domandare al Paese d'origine: per ora i Caf si atterranno al modello previsto dal decreto 4. I richiedenti stranieri assumeranno la responsabilità di quanto dichiarato nella domanda, ha fatto notare il coordinatore tecnico per il Rdc Felice Ferrara: "E' complicato anticipare soluzioni, bisogna vedere come saranno approvati i testi. Lo sapremo a fine marzo".

LE CRITICHE DEI SINDACATI  - In audizione in commissione Lavoro alla Camera sul decretone, Cgil, CIsl e Uil sottolineano che "apre una serie di problemi la novità inerente l'offerta congrua, rappresentata dalla facoltà di non accettare un'offerta di lavoro se questa è inferiore a 858 euro mensili (il 10% in più dei canonici 780 euro), che corrisponde ad una retribuzione lorda di poco meno di 13 mila euro l'anno".

I sindacati aggiungono: "Segnaliamo inoltre, con preoccupazione, il tema del conflitto di attribuzioni tra Stato e Regioni sul tema delle assunzioni e, di conseguenza, della piena operatività dei cosiddetti "navigator". Il conflitto tra Stato e Regioni su una materia concorrente come quella delle politiche attive, rischia di impattare negativamente sulla buona riuscita dei percorsi di inserimento e reinserimento al al lavoro dei beneficiari del RdC".

L'ACCORDO INPS-CAF - L'accordo tra Inps e Caf ha un valore di 117 milioni, che comprendono sia le spese per i moduli Isee che quelle per il Reddito di cittadinanza. 82 milioni per i Caf vengono dal bilancio Inps, 35 milioni dal decreto legge e comprendono 20 milioni per la spesa per i moduli Isee e 15 per la compilazione del modulo del reddito cittadinanza. La convenzione impegna i Caf a svolgere attività per 1 milione e 300 mila domande.   

Se i soldi per il reddito non dovessero bastare, si interromperà il canale di trasmissione per i Caf che quindi non invieranno più all'Inps le domande sul reddito di cittadinanza. Se le risorse per l'Isee non dovessero bastare, l'Inps si è impegnata formalmente a cercarle nei risparmi dei propri capitoli di spesa.