Giovedì 21 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Reddito di cittadinanza, la guida: chi sono i sommersi e i salvati. Corsa contro il tempo per la nuova piattaforma

Le famiglie con disabili, over 60 o minori continueranno a percepire il vecchio assegno. Chi è occupabile dovrà utilizzare il portale per ricevere formazione e 350 euro al mese

Roma, 2 agosto 2023 – E’ scattato il conto alla rovescia per riuscire a far partire dal primo settembre il Siisl PdA (Sistema informativo inclusione sociale e lavorativa - Piattaforma di attivazione), lo strumento digitale che dovrà essere pronto e utilizzabile tra meno di trenta giorni per fare in modo che almeno una quota rilevante di coloro che hanno perso il Reddito di cittadinanza possano chiedere i nuovi sostegni economici e possano, nel caso dei 600 mila occupabili, cercare lavoro o corsi di formazione come sono obbligati a fare dalla riforma. Da Palazzo Chigi e dal dicastero di Via Veneto è partito un ordine perentorio per i vertici di Inps e Anpal perché tecnici e dirigenti saltino anche le ferie per evitare di trovarsi senza la piattaforma al momento giusto, con il rischio di alimentare nuove polemiche e nuove proteste dopo quelle che in questi giorni si stanno manifestando contro la fine del sussidio di cittadinanza e le modalità con cui è stata comunicata. Ma vediamo, platea per platea, come potrà avvenire, per chi e in che tempi, il passaggio dal vecchio al nuovo sostegno.

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IN SCADENZA

Per i nuclei familiari al cui interno siano presenti disabili, minorenni o persone con almeno sessanta anni di età si prevede la possibilità di continuare a ricevere il beneficio senza il limite delle sette mensilità e, comunque non oltre il 31 dicembre 2023. Dall’inizio del nuovo anno potranno contare sull’Assegno di inclusione che sarà riconosciuto in relazione al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’Isee, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.

SERVIZI SOCIALI

In secondo luogo, si stabilisce che i percettori di reddito di cittadinanza, non attivabili al lavoro, per i quali venga comunicata la presa in carico da parte dei servizi sociali entro il termine di sette mesi e, comunque, non oltre il 31 ottobre 2023, potranno continuare a ottenere il Reddito fino al 31 dicembre 2023. Si tratta di una platea di nuclei e di persone che, pur non rientrando in quella precedente, non possono essere considerati neanche occupabili. Per i nuclei presi in carico dai servizi sociali, dunque, la fruizione della misura potrà proseguire, senza il limite delle sette mensilità e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2023. È quanto accaduto con le 88.000 comunicazioni che sono pervenute a Inps da parte del Ministero del Lavoro nei primi giorni di luglio.

La presa in carico da parte dei servizi sociali non riguarda, però, tutti coloro che hanno già fruito delle sette mensilità del reddito di cittadinanza, ma solo chi si trova in una situazione di particolare disagio sociale e che sia difficilmente inseribile in un percorso di attivazione lavorativa. Per loro è possibile cominciare o proseguire un percorso già avviato con i servizi sociali e, se presi in carico dai servizi sociali attraverso l’avvio con l’analisi preliminare della definizione del percorso di inclusione sociale, potranno continuare a ricevere il beneficio fino a dicembre 2023. Certo è che dal 2024 anche a loro è potenzialmente destinata la nuova misura dell’Assegno di inclusione.

GLI OCCUPABILI

Rientrano in questa categoria i nuclei con persone di età tra i 18 e i 59 anni, senza minori o disabili, ma considerate attivabili al lavoro. È questa la categoria principale per la quale è scattato lo stop dell’assegno a fine luglio. O per la quale scatterà entro il termine del 31 dicembre, quando saranno esauriti i sette mesi. Per questi ultimi, dal 1° settembre 2023, è stata istituita la nuova misura del Supporto per la formazione e per il lavoro (Sfl). Questa misura si propone di individuare percorsi di formazione e lavoro e prevede anche la messa a disposizione di un sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro allo scopo di agevolare l’occupazione. Per accedere al beneficio, oltre a presentare la domanda all’Inps, è necessario seguire un iter che prevede l’iscrizione alla piattaforma Siisl, per la sottoscrizione del patto di attivazione digitale; l’individuazione di 3 Agenzie per il lavoro da contattare; la sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato. All’avvio della frequenza ai percorsi di formazione o delle altre iniziative di attivazione, per la loro durata, verrà erogato il beneficio dei 350 euro mensili previsti per un massimo di dodici mensilità.