Roma, 25 novembre 2023 – Settimane contate per l’ultimo miglio del Reddito di cittadinanza: la misura di origine e matrice grillina cesserà di esistere il 31 dicembre prossimo, ma non si potranno fare nuove domande per ottenere il vecchio sostegno oltre il 30 novembre. Dunque, siamo davvero alla fine del sussidio nato qualche anno fa durante il governo Conte. E, per regolare il passaggio, dall’Inps sono arrivare indicazioni su che cosa fare e come regolarsi in vista della scadenza finale del Reddito. Cesserà di esistere dal 1° gennaio 2024. Per coloro che hanno la misura in essere, la fruizione del beneficio terminerà al 31 dicembre 2023, anche nel caso in cui non siano trascorse le diciotto mensilità previste dalla normativa Rdc, fatto salvo il riconoscimento successivo di possibili rate arretrate e la liquidazione di quanto eventualmente spettante a titolo di Assegno unico fino a febbraio 2024.
La scadenza delle domande
La Carta Rdc resterà, pertanto, operativa nei primi mesi del 2024 per consentire l’utilizzo degli importi accreditati. Tenuto conto, dunque, dei termini di erogazione del beneficio dal mese successivo a quello della richiesta, non potranno essere acquisite nuove domande di Reddito di cittadinanza oltre la data del 30 novembre. Nel caso di domande presentate all’Istituto per il tramite di intermediari, verrà consentita, anche attraverso il canale dell’interoperabilità, la trasmissione di tali domande fino alla data del 20 dicembre, purché presentate dagli utenti presso gli intermediari entro la scadenza del 30 novembre. La data del 30 novembre rappresenta anche il termine per la comunicazione da parte dei servizi sociali dell’eventuale presa in carico dei nuclei familiari che cessano la fruizione del beneficio alla settima mensilità.
Reddito fino a dicembre per chi ha i requisiti
Tenuta presente questa ultima scadenza, i nuclei che hanno fruito della settima mensilità del reddito di cittadinanza a ottobre e che non hanno i requisiti per la prosecuzione della fruizione del sostegno al reddito, potranno ricevere il pagamento della rata di novembre, il 15 dicembre, purché nel frattempo risultino presi in carico dai servizi sociali. Gli stessi si vedranno corrispondere la mensilità di dicembre il giorno 27 dello stesso mese. Nel caso in cui, invece, tali nuclei familiari non risultino presi in carico, non potranno godere oltre della misura. Alle medesime scadenze del 15 e del 27 dicembre, si procederà a corrispondere gli eventuali pagamenti arretrati nonché quello del corrente mese, ai nuclei già sospesi cui, per effetto della presa in carico da parte dei servizi sociali, sia riconosciuta la prosecuzione del beneficio.