Bruxelles, 23 maggio 2020 - E' uno dei temi che contrappongono l'Italia a una parte dei Paesi europei - in particolare a quelli più intransigenti nell'utilizzo di risorse comuni a fondo perduto. E' il Recovery Fund, uno degli strumenti che dovrebbe aiutare l'Europa ad uscire dalla spaventosa crisi provocata dal coronavirus. Bene, oggi c'è una novità e se ne fanno portatori i cosiddetti 4 Paesi frugali: vale a dire Olanda, Austria, Danimarca e Svezia.
4 Paesi contro il piano Macron-Merkel
Un fondo di emergenza "temporaneo, una tantum" e limitato a due anni, per sostenere "la ripresa economica e la resilienza dei settori sanitari" con un approccio basato su "prestiti a condizioni favorevoli" senza "alcuna mutualizzazione del debito" e in cambio di "un forte impegno per le riforme" nazionali da parte dei beneficiari: è appunto questo il Recovery Fund proposto da Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia in un non-paper inviato questa mattina alle capitali Ue e a Bruxelles.
"Il nostro obiettivo è fornire finanziamenti temporanei attraverso il quadro finanziario pluriennale e offrire prestiti favorevoli a chi è stato più gravemente colpito dalla crisi", si legge nel non-paper. I 4 frugali propongono di istituire un "Emergency Recovery Fund" della durata limitata a due anni. Il Fondo non deve "portare a alcuna mutualizzazione del debito", ma "fornire" prestiti a condizioni favorevoli a beneficio degli Stati membri in stato di necessità, limitando al contempo il rischio di tutti gli Stati membri e fornendo incentivi sani", si legge nel non-paper.
Secondo il documento, "il sostegno alla ripresa dovrebbe assicurare che tutti gli Stati membri siano meglio preparati per la prossima crisi. Un forte impegno alle riforme e al quadro di regole fiscali è essenziale per promuovere la crescita potenziale". I 4 frugali insistono anche per il rispetto dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali e la lotta alle frodi con fondi Ue. Le risorse del Recovery Fund dovrebbero essere destinate alle "attività che contribuiscono di più alla ripresa" come la ricerca e l'innovazione, il rafforzamento del settore sanitario, la transizione verde, l'agenda digitale.
Quanto al bilancio 2021-2027 (il quadro finanziario pluriennale), i 4 frugali insistono per mantenere il tetto per le spese vicino al 1% del Pil europeo e ottenere uno sconto. "La nostra posizione sul quadro finanziario pluriennale non è cambiata. Continuiamo a chiedere che i contributi nazionali siano limitati e ricordiamo che la logica a favore delle correzioni rimane valida". Secondo i 4 frugali la spesa legata al Covid-19 "può essere realizzata attraverso risparmi" nel bilancio Ue cambiando priorità "in settori che è meno probabile che contribuiscano alla ripresa".
Le reazioni
Non sono tardate le reazioni. Comincia il ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola: "Una recessione così dura richiede proposte ambiziose e innovative come il Recovery Fund. A rischio ci sono mercato interno e i suoi benefici per tutti gli europei. Il documento dei paesi 'frugali' è difensivo e inadatto. Serve più coraggio il 27 maggio dalla Commissione europea". Duro anche il Pd con il capogruppo in Commissione Politiche Ue alla Camera, Piero De Luca. "Nel documento proposte per noi inaccettabili sulla struttura e la composizione del Recovery Fund". L'eurodeputato di Renew Europe Sandro Gozi, eletto in Francia, di Italia Viva prevede un negoziato duro: "I 4 Paesi frugali sbagliano", sono prigionieri del passato".