Roma, 31 gennaio 2019 - L'Italia è ufficialmente in recessione tecnica. Così ha comunicato l'Istat, spiegando che nel quarto trimestre del 2018 il Pil italiano è sceso dello 0,2%. Per l'economia italiana - spiega l'Istituto di statistica - si tratta del peggiore risultato da 5 anni a questa parte. E mentre Di Maio incolpa i governi precedenti di "averci mentito", il premier Giuseppe Conte si dice "non preoccupato" perché è solo un "fattore transitorio". Opposizioni all'attacco: il Pd, Forza Italia e Fratelli d'Italia chiedono al governo di "riferire immediatamente in Aula". Intanto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia avverte: "Reagire subito, a gennaio sarà anche peggio".
Recessione tecnica, cosa vuol dire. Le conseguenze per l'Italia
DI MAIO - "I dati Istat sul Pil testimoniano una cosa fondamentale: chi stava al governo prima di noi ci ha mentito, non ci ha mai portato fuori dalla crisi". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio in conferenza stampa, specificando comunque che: "Non credo ci sarà bisogno di correggere le stime (per il 2019, ndr), nonostante la congiuntura economica difficile. Non abbiamo avuto modo di incidere sull'andamento economico del 2018", ha aggiunto Di Maio, aggiungendo che le azioni messe in campo dal Governo "dispiegano i loro effetti" dal primo gennaio 2019.
CONTE E LA MANOVRA BIS - "Non sono preoccupato, a noi interessa concentrarci sul rilancio della nostra economia che avverrà sicuramente nel 2019, perché inizieranno a svilupparsi tutte le nostre misure" della manovra, dice il premier. "Non abbiamo ragione di perdere la fiducia, anzi abbiamo tanto entusiasmo", aggiunge sottolineando che si tratta di un "fattore transitorio, anche agli analisti più sprovveduti non sfuggirà che c'è una guerra di dazi tra Usa e Cina che ci troverà tutti perdenti. È una guerra che si sta componendo e che dovrà comporsi e che va a incidere soprattutto sull'export". Nessun timore inoltre che l'Europa possa chiedere una manovra bis: "Assolutamente no, non lo temo - afferma il premier -. È una contrazione che era nell'aria, gli analisti l'avevano prevista, è collegata a fattori transitori".
"Governo riferisca in Aula"
Le opposizioni chiedono che il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, riferisca quanto prima in Parlamento sui dati diffusi dall'Istat e relativi al Pil. "Il ministro Di Maio, in conferenza stampa, sta dicendo che nei mesi scorsi l'Istituto di Statistica ha falsificato i dati. Siamo stanchi delle sue buffonate, venga subito in Aula", è la richiesta avanzata in Aula alla Camera da Daniele Marattin del Pd. Anche Forza Italia, con Renato Brunetta, ha chiesto che il premier Giuseppe Conte "riferisca subito in Aula e spieghi le sue capacità divinatorie, visto che ieri ha anticipato dati sul Pil che erano segreti fino alle 11 di oggi". E l'ex premier Silvio Berlusconi alza i toni: "Governo di incapaci, deve cadere". Walter Rizzetto di FdI, nel chiedere che Di Maio "riferisca subito in Aula sulla recessione", ha affermato: "l'unico che ha bisogno di un navigator è proprio il ministro Di Maio".
GENTILONI - Torna a parlare anche l'ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. "Purtroppo in sette-otto mesi di confusione sono stati buttati al vento gli sforzi fatti in cinque-sei anni dalle famiglie e dalle imprese italiane", dica a Perugia. "L'economia è così, per ricostruire la fiducia ci vogliono tanti anni, per distruggerla bastano pochi mesi", aggiunge. Gentiloni auspica "una correzione di rotta radicale della politica economica del governo".
BOCCIA: "REAGIRE SUBITO" - "Bisogna reagire quanto prima, in modo da compensare" il rallentamento dell'economia globale e dell'Italia, cominciando ad aprire "immediatamente" i cantieri, su cui ci sono risorse già stanziate, compresa la Tav. Lo dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, alla luce della recessione del Paese. "Noi abbiamo adesso il problema del rallentamento, a gennaio avremo un rallentamento ancora superiore rispetto al trimestre scorso", aggiunge.
ZINGARETTI: "COLPA DEL GOVERNO" - "Siamo in recessione. I numeri dell'Istat purtroppo raccontano la verità e smentiscono le parole del governo, che fino a pochi giorni fa parlava di boom economico. Le responsabilità della brusca frenata dell'economia sono di questo esecutivo, ormai in carica da 8 mesi, che ha sbagliato la Manovra, bruciato miliardi di euro, ha fatto alzare lo spread e soprattutto non fa investimenti e non crea lavoro". Lo scrive su Facebook il presidente della Regione lazio, Nicola Zingaretti, commentando i dati Istat sul Pil. Per Zingaretti, "l'economia marcia sulla fiducia e la fiducia non c'è. Ora il rischio - conclude - è una Manovra bis. Non si azzardino a toccare sanità e servizi per le persone".
CONFESERCENTI: "NE RISENTONO I CONSUMI DELLE FAMIGLIE" - "Il dato odierno del Pil, purtroppo, era atteso. Dopo due trimestri di riduzioni, che certificherebbero l'ingresso in recessione tecnica, la nostra economia continua a mostrarsi come una delle più deboli dell'area dell'euro". Così la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise sui dati Istat sul Pil. "Anche se, indubbiamente, l'attuale frenata deriva più da circostanze esterne", sottolinea in una nota la De Luise, "la dinamica attuale è fonte di grande preoccupazione. Qualche giorno fa la Banca d'Italia stimava una variazione del Pil per l'anno in corso dello 0,6%, ora l'Istat ci suggerisce che il quadro potrebbe essere anche peggiore. Di questa situazione risentono pesantemente i consumi delle famiglie. Il rallentamento delle esportazioni si accompagna infatti alla frenata della domanda interna, già da tempo segnalata da Confesercenti per quel che riguarda la spesa delle famiglie".