Martedì 23 Luglio 2024

Recessione tecnica, cosa vuol dire. Le conseguenze per l'Italia

Tutto quello che c'è da sapere: il significato, gli effetti, le cause e la differenza con la recessione economica

Luigi Di Maio (ImagoE)

Luigi Di Maio (ImagoE)

Roma, 31 gennaio 2019 - L'Italia è ufficialmente in recessione tecnica. Una definizione inquietante di cui non tutti conoscono il significato. Cerchiamo di comprendere cosa vuol dire questa espressione, quali sono le conseguenze e gli effetti per l'economia italiana, le cause e che differenza c'è tra recessione tecnica e recessione economica.

RECESSIONE TECNICA, SIGNIFICATO - Si parla di recessione tecnica quando il Prodotto interno lordo (Pil) fa segnare una variazione congiunturale negativa per due trimestri consecutivi. Questo significa che il Paese si trova senz'altro in difficoltà economiche, in quanto i livelli dell'attività produttiva risultano inferiori rispetto a quelli che potrebbero essere raggiunti utilizzando completamente e in maniera efficiente tutti i fattori produttivi a disposizione. Tale indicatore non dà però risposta su durata, gravità e implicazioni del rallentamento economico. Per certificare che si tratta di una recessione conclamata, e non transitoria (come ha dichiarato il premier Giuseppe Conte), occorre prendere in considerazione l'andamento di tutta una serie di altri indicatori: quindi, oltre al Pil, l'occupazione, il reddito di famiglie e imprese, la produzione industriale, i consumi, ma anche fattori come l'andamento demografico della popolazione.

CONSEGUENZE - La crescita o la recessione hanno un impatto determinante sulla politica economica di uno Stato e di conseguenza sui suoi cittadini. Basti pensare che nella manovra economica approvata a fine anno il governo ha previsto per il 2019 una crescita del Pil pari all'1,0%. Nel momento della presentazione alle Camere, in ottobre, la stima era addirittura dell'1,5% poi ridotta dopo le 'contrattazioni' dell'esecutivo con la Commissione europea. Certificare che un Paese cresce economicamente oppure no è fondamentale, perchè sui livelli di Pil si basano altri fattori, come a esempio debitodeficit. Nelle fasi recessive inoltre si riscontra spesso una contrazione del tasso di crescita della produzione, un aumento della disoccupazione e una diminuzione dei tassi di interesse. Quest'ultima è di solito determinata dalle politiche monetarie espansive usualmente adottate dalle Banche centrali per favorire la ripresa economica, e dalla riduzione della domanda di credito da parte delle imprese. Altro effetto di una recessione è che può mettere in moto le agenzie di rating che possono tagliare l'indicatore sul debito del Paese con conseguenze negative a cascata sul valore dei titoli di Stato. 

CAUSE - Alcune teorie del ciclo economico considerano la recessione un fenomeno 'endogeno', non determinato cioè da particolari choc esterni: a ogni fase espansiva segue un periodo recessivo che preluderà a sua volta a una nuova fase di ripresa della crescita economica e così via. Le fasi di recessione possono tuttavia essere causate anche da choc 'esogeni', vale a dire da fattori esterni al sistema economico. Ne sono un esempio anomali incrementi dei prezzi di una materia prima (come avvenne durante la crisi petrolifera del 1972-73 per quello del greggio) o la marcata diminuzione dei prezzi di beni dai quali dipende l'economia di un Paese di piccole dimensioni. Anche alcune decisioni di politica economica tese a evitare il surriscaldamento dell'economia di un Paese possono tuttavia creare le basi per la manifestazione di una recessione.

RECESSIONE ECONOMICA - Diversa dalla recessione tecnica è la recessione economica. Quest'ultima espressione viene usata quando si è in presenza di una variazione negativa del Pil 'tendenziale', vale a dire rispetto all'anno precedente. Se tale variazione è negativa, ma di entità non inferiore al -1% si parla di 'crisi economica'. In questo momento l'Italia quindi non si trova in recessione economica, in quanto la variazione tendenziale del quarto trimestre 2018 (rispetto al quarto trimestre 2017) è risultata pari a +1,0%.