Servite a mezzanotte, assieme all’inseparabile cotechino, restano un classico del Capodanno: fin dai tempi dell’antica Roma, le lenticchie – piccoli legumi il cui aspetto ricorda quello delle monete d’oro - sono simbolo di ricchezza e prosperità. È sulle quotazioni di mercato di questo cibo beneaugurante – e sulle fluttuazioni di un altro ingrediente fondamentale nella nostra dieta, l’olio extravergine d’oliva - che si concentra il bollettino settimanale di Aretè, società italiana leader nella modellistica per le previsioni sui mercati agroalimentari. Cominciamo proprio dall’olio, commodity per cui la campagna di raccolta 2024/25 si è conclusa, in Italia, circa quindici giorni fa.
Trend al ribasso per l’olio europeo, ma fa eccezione quello italiano
Le quotazioni dell'olio extravergine di oliva comunitario (in primis spagnolo) stanno registrando importanti ribassi: -25% sul mercato all'origine di Jaen (città andalusa più nota come ‘capitale mondiale dell’olio d’oliva’, per la sua abbondante produzione) tra inizio ottobre e fine novembre e addirittura -27% sui listini italiani. Prezzi in generale discesa, dunque, ma non per l’olio di provenienza italiana: in questo caso, infatti, le analisi di Areté evidenziano come le quotazioni sui mercati non stiano seguendo la medesima tendenza al ribasso (-4% nei primi due mesi di campagna, con un rimbalzo del +3,5% nella prima settimana di dicembre). Sebbene la produzione di olio d'oliva sia prevista in aumento a livello comunitario (grazie soprattutto al rimbalzo produttivo in Spagna) e nei principali Paesi produttori extra-Ue (Tunisia e Turchia), l'aspettativa di un incremento della domanda (consumi ed esportazioni) porta a prevedere un processo di ricostituzione delle scorte piuttosto lento. A ciò si aggiunge la considerazione che, per il nostro Paese, la campagna olearia 2024/25 è una campagna ‘di scarica’ (in flessione), in cui la produzione - già fisiologicamente in calo rispetto allo scorso anno - subirà anche gli effetti di condizioni climatiche sfavorevoli. Tale congiuntura di campagna, in un contesto di scorte già molto limitate, appare particolarmente complicata nel contesto italiano: ciò contribuisce a mantenere alte le quotazioni, con una tendenza positiva anche per il futuro.
Sulle lenticchie imperversano le avversità meteo: produzione giù, prezzi su
Il dipartimento di agricoltura australiano ha rivisto al ribasso le stime di produzione 2024/25 per il raccolto di lenticchie: la previsione è di un - 34% rispetto a quanto indicato a settembre. La revisione è riconducibile soprattutto alla persistente siccità e alle diffuse gelate. Anche Statistics Canada ha aggiornato in calo del 6%, rispetto a settembre, la produzione canadese. Come anticipato da Areté, le attese correzioni di disponibilità di prodotto si sono riflesse sui prezzi, comportando un generale rialzo. Da settembre gli aumenti ammontano a +20% e +10%, rispettivamente per le lenticchie verdi grandi e per quelle rosse canadesi.