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Oggi i giovani leader d’impresa saranno ospiti dell’Ambasciata italiana in Vaticano per la prima edizione di Rome Summit, evento promosso dal movimento giovanile di Ucid. Troppo lungo è stato il silenzio degli imprenditori cattolici, il Rome Summit sarà una prima occasione per rompere questo silenzio e avviare un dialogo con le istituzioni, nelle persone del Vicepremier Antonio Tajani e del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Sarà interessante lo scambio con il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, che alle 16.30 aprirà l’evento a Palazzo Borromeo. Ma noi imprenditori e i dirigenti di Ucid (oltre 3mila in Italia) non saremo soli. Abbiamo scelto di vincere la tentazione autoreferenziale invitando le organizzazioni d’impresa più rappresentative del Paese: da Confindustria a Confcooperative, da Confagricoltura a Coldiretti, da Ance a Federmanager, da Confartigianato a Confapi. Ad emergere sarà la voce dell’impresa e dei giovani impegnati in ruoli di alta responsabilità e di rappresentanza. Sono sempre più le questioni sociali che interpellano anche l’impresa. Basti pensare alla crisi della natalità, che toglie risorse al Paese e al mercato del lavoro, al mismatch delle competenze che costa all’economia oltre 40 miliardi l’anno, ai temi legati alla promozione di nuove imprese e di imprese capaci di rinnovarsi e quindi di farsi carico delle sfide sociali e ambientali del nostro tempo. La visione proposta non sarà retorica, ma puntuale nella certezza che oggi più che mai l’impresa abbia molto da dire nel discorso pubblico e occorra ascolto da parte delle istituzioni. Come dice Papa Francesco, alla società servono buoni imprenditori. Il compito dei buoni imprenditori oggi è anche quello di farsi sentire.