Domenica 22 Dicembre 2024
EMILY POMPONI
Economia

Quanto guadagna un arbitro? Dalla Serie A alla D: ecco gli stipendi

Un professionista che gioca a livello internazionale può guadagnare fino a 200mila euro, ma il tutto dipende da diversi fattori. Ecco quali

Un arbitro

Roma, 16 maggio 2024 – Se è noto lo stipendio dei principali protagonisti del calcio italiano, un po’ meno lo è quello degli arbitri. Quanto guadagnano i fischietti in Italia? Lo stipendio degli arbitri dipende, come sempre, da diversi fattori come l’anzianità, il ruolo e il numero di partite svolte. Ma in numeri come si traduce? Scopriamolo insieme.

Da cosa dipende lo stipendio di un arbitro

Il compenso degli arbitri dipende innanzitutto dal ruolo svolto durante il match (ex guardalinee, quarto uomo, bordo campo, ecc.). Insieme a questo, conta anche la sua esperienza in campo: più partite ha disputato l’arbitro, e più la sua reputazione cresce. Oltre al gettone della singola partita, infatti, si va ad aggiungere al compenso anche la quota fissa che appunto dipende dall’anzianità dell’arbitro; non solo, ma se parliamo di fischietto “internazionale” la quota cresce ancor di più. Tradotto in numeri, un arbitro che debutta in serie A guadagna dai 30mila euro fino a sfiorare i 90mila se arbitra in Champions o Europa League. Dunque, facendo due somme, un arbitro di serie A può guadagnare anche fino a 200 mila euro. Ma vediamo il compenso nel dettaglio.

Quanto guadagna un arbitro in Serie A

Un direttore di gara può percepire intorno ai 3.800-4.000 mila euro a partita, 1000-1500 euro per gli assistenti, 500 euro per il quarto uomo e circa 1.500-2.000 euro euro per il Var. Il tutto, compreso di rimborso spese, vitto e alloggio. Il compenso medio, però, dipende anche dal numero di partite svolte dall’arbitro. Poco tempo fa, Calcio e Finanza ha pubblicato una tabella con il riepilogo del compenso dell’arbitro relativo all’anno 2022-2023, in base al periodo contrattuale e al ruolo. In sintesi:

  • 1° anno fino 20mila euro (7mila euro per un assistente)
  • Da 0 a 50 gare di Serie A: 30mila euro (10mila euro per un assistente)
  • Oltre 50 gare di Serie A: 60mila euro (20mila euro per un assistente)
  • FIFA ed ex FIFA (o ‘arbitri internazionali’): 90mila (27mila per un assistente).
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Lo stipendio di un arbitro in serie A a partita, secondo la tabella, è addirittura di:

  • Arbitro: 4.000 euro
  • Assistente: 1.400 euro
  • Quarto Uomo: 500 euro
  • Var: 1.700 euro
  • Aiutante var: 800 euro

Non solo, ma la classifica ha rivelato anche gli arbitri che hanno guadagnato più nella stagione 22/23. A conquistare il podio dello stipendio più alto per la categoria A è stato Daniele Chiffi con 86.800 euro nel ruolo di arbitro - ma anche Var, Avar e Quarto ufficiale. A seguire, Michael Fabbri con 76.900 euro e Daniele Doveri al terzo posto con 76.700 euro.

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E nelle altre categorie?

Un arbitro comincia a guadagnare già nel campionato dilettanti, dove può percepire dai 30 fino agli 800 euro per trasferte superiori a 300 km. Il passaggio alla serie D non comporta un cambio netto per la retribuzione, ma in aggiunta un arbitro ha diritto ai buoni pasto. Segue la serie C dove un arbitro inizia a guadagnare dai 200 euro in su a partita e le cifre si fanno più interessanti per le trasferte lontane dalla propria sede. Arriviamo alla serie B, dove un arbitro guadagna dai 1.700 euro più rimborsi spese.