Mercoledì 13 Novembre 2024
Monica Pieraccini
Economia

Quanto costa mantenere un figlio. Tutte le spese (divise per fasce d’età)

La natalità in Italia è al minimo storico. Le stime di Moneyfarm e Federconsumatori: per una femmina si spende di più

La natalità in Italia è al minimo storico, con i decessi che nel 2022 sono stati 713mila, mentre le nascite solo 393mila, con un saldo naturale di -320mila unità. Il Covid prima, poi la crisi, la strutturale mancanza di servizi per la famiglia, soprattutto per le mamme lavoratrici, la precarietà del lavoro dei giovani, spesso sottopagati, e i rincari generalizzati di questi ultimi due anni non hanno favorito certo le nascite. Tanto più che mantenere un figlio comporta molti sacrifici, anche di carattere economico. Secondo una recente indagine del centro studi Moneyfarm, società di consulenza finanziaria, crescere un figlio costa più di 700 euro il mese, circa 8.500 euro l'anno e intorno ai 170mila euro fino ai 18 anni per una famiglia bigenitoriale con reddito medio. Cosa incide di più? Dipende dall'età che ha il figlio e ovviamente dal budget a disposizione della famiglia. Per un bambino tra zero e tre anni, stima Moneyfarm, si possono spendere tra i 10mila e i 25mila euro, quando ha 4 e 5 anni la spesa minima resta 10mila euro, quella massima sale fino a 27mila. Tra i sei e gli 11 anni la spesa sale tra 28 e 48mila euro, mentre tra i 12 e i 18 anni si va da un minimo di 45mila ad un massimo di 74mila euro. Ecco le principali spese di cui tenere conto.

Quanto ci costa un figlio
Quanto ci costa un figlio

La spesa tra zero e tre anni

Secondo l'osservatorio di Federconsumatori, la spesa – e anche consistente – inizia ancora prima del parto, per una cifra che oscilla tra un minimo di 5.700 ad un massimo di 19.500 euro. Oltre alle varie visite, occorre comprare la culla (200 euro), il fasciatoio (110 euro), arredare la cameretta (600 euro), comprare il primo corredo per il neonato (150 euro), il seggiolino auto (165 euro), la carrozzina (150 euro) prima e il passeggino (300 euro) dopo

Sport e scuola

Quando il bambino si fa più grandicello e inizia prima l'asilo nido e poi la materna, ci sono i costi per la mensa, quelli per i grembiulini, per il materiale scolastico e per gli zaini (questi a una media di 100 euro l'uno dalle scuole elementari in su). Poi il servizio doposcuola, i primi corsi sportivi, i primi film al cinema e gli spettacoli a teatro. Durante l'estate i centri estivi e invernali, che costano mediamente 1.200 euro l'anno, poi l’eventuale baby sitter se mamma e papà lavorano entrambi. Non possono mancare  i giochi, dai Lego alle Barbie, per un totale di quasi 500 euro l'anno. Poi le visite mediche, il dentista (e i primi apparecchi o le prime carie), i capelli da tagliare, i vestiti da cambiare in continuazione perché a quell'età un figlio cresce (a vista d'occhio) mese dopo mese. I genitori che concedono anche un po' di tecnologia avranno inoltre da sostenere le spese per le consolle (279 euro in un triennio), i videogiochi (450 euro per l'età 6-8 anni) e almeno un tablet (170 euro).

Le spese per un figlio adolescente: dalla paghetta alle vacanze all'estero

Tra i 15 e i 18 anni le spese da sostenere sono tante. I libri scolastici (1.164 euro) e quelli non scolastici (101 euro), le spese per la scuola, la cancelleria e il materiale scolastico vario (1.200 euro), eventuali ripetizioni, con lezioni che costano almeno 20 euro l'ora, poi l'attività sportiva e le spese per concerti, discoteche e spettacoli (400 euro). Gli abbonamenti ai trasporti pubblici sono – nel triennio preso in considerazione – altre 600 euro, 400 euro per lo smartphone. Tengono banco anche tra gli adolescenti i prodotti tecnologici, tra consolle, videogiochi, pc portatili e tablet (1.600 euro almeno in totale). Poi visite mediche, dentista, assorbenti per le ragazze. E' anche l'età per la paghetta settimanale (circa 30 euro la settimana, che fanno, in tre anni, oltre 4mila euro di spesa). Prima dei 18 anni ci sono altre due cose che solitamente i genitori si trovano a dover sostenere economicamente: la vacanza-studio all'estero (15mila euro) e il conseguimento della patente (per 20 ore di guida e visita medica, circa un migliaio di euro).

I capi di abbigliamento: per le femmine si spende di più

Per un figlio già grandicello, si possono spendere per il vestiario circa 5mila euro l'anno e 6mila euro per le femmine. Questo se si acquistano capi no brand. Se si va invece a scegliere quelli 'alla moda' si sale rispettivamente a 10mila euro per i ragazzi e 12mila per le ragazze. Solitamente per un figlio maschio si comprano in un anno: due pantaloni, due paia di scarpe, cinque magliette, due maglioni, una giacca, mezza giacca invernale (una ogni due anni), 15 mutande 15 calzini. Per la figlia femmina, invece: due paia di scarpe, due pantaloni, un vestito, cinque top, due maglioni, una giacca, mezza giacca invernale (una ogni due anni), 15 mutande e 15 calzini.