Lunedì 28 Ottobre 2024
ELENA COMELLI
Economia

Putin e il piano contro il dollaro, ma dai Brics pochi passi concreti

Il summit di Kazan per dimostrare che la Russia non è isolata. La proposta di Mosca è creare un nuovo sistema per i pagamenti bancari che sostituisca Swift

Foto di rito per i leader dei Paesi partecipanti ai Brics (ImagoE)

Foto di rito per i leader dei Paesi partecipanti ai Brics (ImagoE)

Roma, 28 ottobre 2024 – Putin tenta di scalzare il dollaro come moneta di riferimento dei commerci internazionali. Il presidente russo ha proposto un nuovo schema di pagamenti internazionali ai leader mondiali dei Brics riuniti in Russia la scorsa settimana, con l'obiettivo di scrollarsi di dosso le sanzioni occidentali, sfidando l'ordine finanziario globale dominato dagli Stati Uniti. Il summit di Kazan, sulle rive del Volga, è stato progettato proprio per dimostrare che la Russia è tutt'altro che isolata. "Il processo di formazione di un mondo multipolare è in corso", ha annunciato Putin ai suoi ospiti, tra cui il primo ministro indiano Narendra Modi e il presidente cinese Xi Jinping. Anche la Cina, da parte sua, cova interessi di questo tipo e il suo jolly si chiama petroyuan, con cui mira a spodestare i petrodollari. Ma in tutti e due i casi per ora non si va più lontano di grandi castelli in aria.

La proposta russa di aggirare il dollaro istituendo un nuovo sistema di messaggistica per i pagamenti noto come ‘Brics Bridge’ è stato il punto principale all'ordine del giorno del vertice. Il nuovo sistema, che utilizza blockchain, token e valute digitali, è stato pubblicizzato in Russia come alternativa a Swift, il sistema di trasmissione sicuro utilizzato per gestire migliaia di miliardi di dollari in pagamenti bancari in tutto il mondo. Nonostante la cordialità fra i congiurati anti-dollaro, però, ci sono stati pochi passi concreti verso il sistema di pagamento proposto dal presidente russo. All'inizio di questo mese, infatti, i ministri delle finanze di Cina, India e Sudafrica hanno addirittura saltato l'incontro dei ministri delle finanze dei Brics, segno che avevano scarso interesse per le proposte russe.

Putin ha accusato le potenze occidentali di "usare il dollaro come arma", sostenendo che le sanzioni contro la Russia, dopo la sua invasione su vasta scala dell'Ucraina, "minano la fiducia in questa valuta e ne diminuiscono i poteri". "Non stiamo rifiutando o combattendo il dollaro. Ma se non ci viene data la possibilità di usarlo, cosa possiamo fare? Siamo quindi costretti a cercare delle alternative", ha affermato Putin. Le sanzioni finanziarie contro la Russia in seguito alla sua invasione dell'Ucraina nel 2022 hanno fortemente danneggiato i suoi commerci con l'estero e i suoi rapporti finanziari internazionali. Anche altri partecipanti al summit, in particolare Cina e Iran, sono preoccupati: "I Paesi emergenti non occidentali, come Cina, Russia, India e persino l'Arabia Saudita, temono di essere eventualmente estromessi un giorno dagli Stati Uniti dal sistema Swift", ha sostenuto Chen Qi, professore ed esperto di governance globale presso l'Institute of International Relations della Tsinghua University di Pechino. Ma ha aggiunto che sarebbe difficile concordare i dettagli di un nuovo sistema di pagamenti alternativo.

Il problema principale della proposta è che gli Stati Uniti hanno chiarito ai Paesi terzi che lavorare con la macchina da guerra della Russia costerà loro l'accesso al dollaro, ostacolando gli sforzi del Cremlino di costruire una rete di pagamenti a prova di sanzioni. L'effetto è stato particolarmente pronunciato da dicembre dell'anno scorso, quando gli Stati Uniti hanno emesso un ordine esecutivo che minacciava sanzioni secondarie contro le entità coinvolte nel finanziamento e nella fornitura dello sforzo bellico russo. L'effetto paralizzante ha spinto le banche di Paesi come Turchia e Cina a ridurre drasticamente i rapporti con le controparti russe ben oltre l'ambito dell'ordine Usa.

Il ministero dell'economia russo ha recentemente rivisto al ribasso le sue previsioni per le importazioni nel 2024 del 9% a 295 miliardi di dollari rispetto alla previsione di aprile di 324 miliardi di dollari, il che significa che le importazioni russe totali sono ora destinate a diminuire ancora rispetto all'anno scorso. Le sanzioni statunitensi hanno anche escluso le carte bancarie russe dai sistemi di pagamento in tutti i Paesi tranne una manciata. Un messaggio sul sito web dei Brics quest'anno ha detto ai delegati di ricordarsi di portare contanti al summit, preferibilmente in dollari o euro, poiché le loro carte di credito non potevano funzionare. La proposta russa, per quanto impraticabile, è stata tuttavia presa sul serio dai funzionari delle banche centrali che hanno partecipato alle riunioni del Fmi e della Banca mondiale a Washington questa settimana, i quali considerano reale il rischio a lungo termine che il sistema di pagamenti globale possa frammentarsi a causa delle tensioni geopolitiche. "Si vedono già Russia e Cina alla ricerca di modi per effettuare più pagamenti tra loro che evitino completamente il dollaro", ha affermato un alto funzionario di una banca centrale occidentale. "Quindi dobbiamo accelerare il lavoro che stiamo svolgendo per migliorare i pagamenti transfrontalieri".