Lunedì 9 Settembre 2024
MADDALENA DE FRANCHIS
Economia

Senza zuccheri aggiunti, proteici e funzionali: quali cibi vincono nei carrelli

I prodotti light e senza zucchero rimangono ancora fra quelli maggiormente scelti dai consumatori

Alimentazione

Alimentazione

Tutti pazzi per i prodotti ‘light’ e ‘sugarfree’: che sia frutto di un marketing sempre più spregiudicato o dell’ennesimo trend sdoganato dai social network, è un dato di fatto la sempre più diffusa sensibilità degli italiani nei confronti dei benefici nutrizionali – veri o presunti –  indicati sulle etichette con l’avverbio ‘senza’. Così, dagli alimenti 'senza zuccheri aggiunti' (e più ricchi, di volta in volta, di proteine, di ‘grassi buoni’ o di fermenti lattici) agli ormai consueti ‘senza lattosio’ e ‘senza glutine’, fino ai 'senza uova' - vera sorpresa dell'anno - il mercato cresce vertiginosamente e si segmenta sempre di più. I dati emergono dall'ultima edizione dell'osservatorio Immagino di Gs1 Italy, organizzazione non-profit che riunisce ben 40mila imprese e rappresenta un punto di riferimento nel settore del largo consumo.

Nel 2023, a registrare la performance migliore è l'indicazione 'senza zuccheri aggiunti' (+5,4% a volume e +18,5% a valore rispetto al 2022). Dei 12 claim del mondo 'rich-in’ (letteralmente, ‘ricco-in'), tutti, tranne 'iodio', hanno aumentato il loro giro d'affari: in particolare, i prodotti con claim 'fermenti lattici' (+0,3%) e 'proteine' (+1,2%) sono quelli che hanno maggiormente accresciuto i volumi venduti. I cibi proteici non risentono della crisi, anzi: negli ultimi anni sono diventati delle vere e proprie ‘superstar’ - con buona pace dei nefrologi, che continuano a mettere in guardia dai rischi derivanti da un apporto eccessivo e smodato di proteine a carico dei reni.

A soffrire, invece, il peso dell'inflazione sono i prodotti pensati per le intolleranze alimentari (+6,2% le vendite a valore, ma -3,9% a volume); a reggere meglio sono i 'senza lattosio' (-1,3% a volume e +8,9% a valore) e, sia pur ancora minoritari, i 'senza uova' (+3,6% a volume, +12,8% a valore).

L'osservatorio di Gs1 Italy – unico a monitorare l'apporto nutrizionale medio dei prodotti alimentari confezionati venduti nella Gdo – ha svelato che, su 82.422 prodotti acquistati in un anno, è cresciuta l'incidenza media delle proteine ed è calata quella degli zuccheri, mentre la quota di grassi e carboidrati è rimasta stabile. A dominare quest'universo resta il 'senza glutine', con 8.581 prodotti e 3,2 miliardi di euro di vendite (+5,2%), ma con i volumi calati di -4,4%, soprattutto a causa del trend in ribasso di affettati, maionese e uova di Pasqua. Tra le etichette che hanno retto meglio c'è il 'senza lattosio', che ha perso meno volumi rispetto alla media (-1,3%) e ha aumentato il giro d'affari (+8,9%), soprattutto per merito degli yogurt ‘funzionali’. La nicchia del ‘senza uova' cresce sia a valore (+12,8%), sia a volume (+3,6%), in particolare nel mondo della pasta (fresca o secca) e dei biscotti salutistici.