Domenica 29 Dicembre 2024
BRUNO
Economia

Private Equity, una risorsa da sfruttare

Villois Il sistema previdenziale obbligatorio rischia di finire nei guai già nella seconda parte del prossimo decennio. Ad incidere negativamente non...

VilloisIl sistema previdenziale obbligatorio rischia di finire nei guai già nella seconda parte del prossimo decennio. Ad incidere negativamente non è solo l’indice demografico in continua discesa, ma anche il livello medio dei salari, e di riflesso l’entità contributiva. E stenta a decollare la previdenza integrativa che si basa su tre pilastri: quella vincolata alle attività professionali collegate agli Ordini, quella inerenti categorie di ogni genere, riguardante sia datori di lavoro, che dipendenti, e infine quella fornita dal sistema assicurativo. L’abitudine diffusa di rinviare costantemente l’accesso a coperture integrative previdenziali ha diverse motivazioni, dalla mancanza di liquidità dovuta alle spese ordinarie alla lontananza dal periodo di quiescenza. Non a caso è in continua crescita il ricorso a mini investimenti nei titoli e prodotti dei mercati finanziari regolamentati, i cui risultati sono immediati. La capitalizzazione complessiva delle forme integrative previdenziali sfiora i 140 miliardi di euro, e la regola del rischio ultra limitato, imposta dalla Covip, la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, fa si che una parte limitatissima della raccolta sia indirizzata all’economia reale, attraverso fondi di Private Equity, i quali investono in società di capitale e ne favoriscono la crescita che a ricaduta premia l’investimento dei fondi pensione, determinando un aumento, a volte consistente, del loro patrimonio. È tempo che la Convip allarghi le maglie degli investimenti dei fondi pensione nel Private Equity, regolamentando l’accesso in maniera che la destinazione sia mirata a fondi di PE che investono nelle imprese a capitale italiano e con patrimonializzazione elevata.