Fino a pochi mesi fa, il prezzo del gas continuava a correre, toccando vette sempre più alte. A ottobre 2022, per esempio, si raggiunsero i 240 euro al megawattora.
Da inizio anno, invece, il prezzo è in picchiata. Basti pensare che nel giro di cinque mesi, le quotazioni sono scese da 140 ai 24,8 euro al megawattora segnati venerdì scorso.
Si tratta dello stesso livello raggiunto a ottobre 2021, quando la guerra in Ucraina - che ha spinto l’economia globale, proprio a causa della crisi energetica, sull’orlo di una nuova recessione - era ancora fuori dai radar.
Se il calo dei prezzi del gas è una pessima notizia per le casse del Cremlino, che con i proventi dalla vendita del metano può finanziare la guerra, è invece un’ottima notizia per famiglie e imprese. E pure per i governi europei, che possono gradualmente ritirare i sostegni introdotti nell’ultimo anno e mezzo per tutelare i propri cittadini e le proprie imprese dai rincari energetici.
In attesa di capire i riflessi del calo del prezzo del gas su un’inflazione ancora persistente, si può stimare a quanto ammontano i risparmi in bolletta. Se la tendenza al ribasso delle quotazioni dovesse proseguire, i minori costi per una famiglia media italiana potrebbero aggirarsi, solo per quest’anno, tra gli 800 e i 1.200 euro.
A fare i conti sono alcuni operatori, che hanno messo insieme sia le bollette del gas che quelle dell’elettricità. Certo, molto dipenderà dall’andamento dell’economia e dal meteo del prossimo inverno.
Come riporta Repubblica, al momento i futures sulla piattaforma olandese Ttf, punto di riferimento per il mercato europeo, segnalano un aumento del gas solo a partire dall’autunno. E non già in estate, quando normalmente gli operatori fanno a gara per riempire gli stoccaggi prosciugati dai prelievi invernali, come avvenuto l’anno scorso.
Al momento, i depositi sono pieni più del solito: in media, nell’Unione europea le cisterne sono colme al 67% mentre in Italia addirittura al 72%. Raggiungere il 90%, come prescrive la Commissione Ue, non porterà quindi a un rialzo delle quotazioni paragonabile a quello dell’anno scorso, quando i prezzi toccarono i 340 euro alla fine di agosto.
Al momento, il prezzo per il gas in consegna a ottobre è a 33 euro al megawattora, mentre la media per i mesi invernali si aggira sui 47 euro. È vero che si tratta di quasi il doppio del costo attuale, ma è pur sempre lontano dagli oltre 100 euro medi dell’inverno a cavallo tra 2022 e 2023. Detto questo, i risparmi dovrebbero materializzarsi a breve.
Il 4 giugno, infatti, l’Arera (Autorità che regola reti, ambiente ed energia), cui spetta il compito di fissare le tariffe per i clienti del mercato tutelato, annuncerà il nuovo prezzo per la componente “materia prima”, ovvero quanto si pagherà il gas per il mese di maggio. Ma visto che il prezzo dell’elettricità viene determinato sulla base di quello del metano, calerà pure il costo della bolletta elettrica. Di quanto? Per saperlo occorrerà aspettare fine giugno, quando sempre Arera stabilirà le tariffe per il terzo trimestre dell’anno. Insomma, per famiglie e imprese sarà una bella boccata d’ossigeno. E anche per lo Stato. Complessivamente, nel 2022 i governi Draghi e Meloni hanno stanziato contro il caro energia 55 miliardi di euro, il 75% dei quali destinati a contenere l’aumento delle bollette. Basti pensare che per rafforzare il bonus sociale, sono stati necessari quasi 4 miliardi di euro: 2 miliardi per il bonus elettrico e 1,8 per quello del gas.
Sempre nel 2022, famiglie e imprese hanno dovuto sobbarcarsi un incremento dei costi causato dai rincari delle bollette di circa 91,5 miliardi di euro rispetto all’anno prima. L’energia elettrica è aumentata del 109,5%, con un extracosto per 58,9 miliardi, il gas è salito del 126,4%, con una spesa aggiuntiva di 32,6 miliardi. Finalmente, si intravedono dei risparmi all’orizzonte.