Dietrofront. Dopo il calo del 34% di gennaio, anche a febbraio la bolletta del gas ha registrato un ulteriore ribasso, pari al 13%. In particolare, secondo i dati di Arera, l’authority che vigila sull’energia, le quotazioni hanno oscillato a febbraio da un massimo di 60 a un minimo di 47 euro al megawattora, lontano degli 80 euro del primo gennaio scorso, ma ancora di più dai livelli record di agosto quando hanno toccato il massimo storico a 340 euro al megawattora.
L'emergenza non è finita
Naturalmente, l’emergenza non è ancora finita: la spesa del gas per la famiglia tipo nel periodo compreso tra marzo 2022 e il febbraio 2023 risulta pari a 1666,23 euro, in crescita del 16% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (marzo) 2021-febbraio 2022. E non tutte le nuvole sono scomparse dall’orizzonte dell’emergenza energetica. Ma, in compenso, dopo l’impennata dei prezzi degli ultimi mesi, sono comparse sul mercato nuove opportunità e offerte che potrebbero dare un ulteriore aiuto alle famiglie alle prese con il caro-bollette.
Riprende quota il mercato libero
Dopo gli andamenti negativi del 2022, sempre più famiglie e imprese, secondo le rilevazioni di Arera, stanno pensando di passare o sono già passati, al mercato libero. In particolare, nel settore elettrico la scelta ha riguarda il 59,7% delle famiglie (+2,4% in sei mesi) e il 70,4% delle imprese (+2,4%), nel settore gas il 62,0% dei clienti domestici (+1,8%). Inoltre, sempre secondo i dati diffusi dall’authority, l’83,1% dei contratti siglati da clienti tra i 18 e 29 anni è nel mercato libero. Circa un consumatore su due, inoltre, una volta uscito dal mercato a maggior tutela, sottoscrive un contratto di libero mercato con lo stesso fornitore.
Le nuove offerte
Il punto di riferimento resta il portale di Arera, dove c’è un vero comparatore di offerte, dove è possibile valutare, fornendo alcuni semplici dati, le tariffe più convenienti. Dopo il caos del 2022, stanno di nuovo prendendo piede le proposte relative al mercato libero, dove il cliente finale decide da quale venditore e a quali condizioni fornirsi di energia elettrica e gas naturale e quando cambiare selezionando un’offerta che ritiene più interessante e conveniente. Attualmente, sono circa 15 milioni gli utenti che sono passati a questo tipo di contratto. Ma ovviamente, prima di sottoscrivere un nuovo accordo, è sempre utile leggere con attenzione la proposta e, soprattutto, scegliere valutando una serie di parametri.
I contratti
Sul mercato libero ci sono sia contratti a prezzo fisso, le cui modalità sono definite per un periodo predeterminato al momento della sottoscrizione dell’accordo, sia contratti a prezzo variabile, con tariffe che oscillano seguendo precisi parametri del mercato. Sono stati proprio questi ultimi a subire, nel 2022, le variazioni peggiori. Nel decreto milleproroghe, comunque, è stato intanto proibito alle aziende che forniscono gas e luce di effettuare modifiche unilaterali dei contratti.
Come scegliere
Il punto di partenza sono i comparatori di tariffe, disponibili gratuitamente su Internet. Fornendo alcune informazioni, come il Cap o i consumi medi, è possibile avere un quadro aggiornato delle proposte. Si possono scegliere varie tipologie di tariffe: da quelle biorarie a quelle green. Attualmente, i contratti a prezzo variabile per la luce sono di nuovo diventati competitivi, con risparmi che si attestano sui 100 euro al mese rispetto al mercato tutelato. Ovviamente, si tratta di una scelta che può esporre il consumatore al rischio di nuovo rialzi se le quotazioni delle materie prime energetiche dovessero tornare a salire.
Le modalità
Per cambiare il veditore di energia elettrica o gas naturale il cliente deve solamente sottoscrivere un nuovo contratto con un diverso venditore, conferendo a quest’ultimo la procura a recedere per suo conto e in suo nome dal contratto in corso di esecuzione con il proprio venditore. Il nuovo venditore si occuperà della gestione tecnico-amministrativa e commerciale per l’erogazione della fornitura.