Mercoledì 5 Febbraio 2025
MADDALENA DE FRANCHIS
Economia

Il prezzo del burro cala (poco) dopo un anno di aumenti record

Dopo incrementi che hanno toccato il +50% nel mese di dicembre il burro ha registrato un primo calo dopo diversi mesi di salita del prezzo

Roma, 27 dicembre 2024 – È uno dei ‘responsabili’, secondo gli esperti di agrifood, dei rincari registrati quest’anno dai grandi lievitati natalizi come panettone e pandoro, il cui incremento di prezzo, soprattutto nel caso dei manufatti artigianali, è stato, in media, del +5%.

Burro come alimento essenziale della dieta polacca
Il prezzo del burro è aumentato notevolmente nel corso del 2025

Le quotazioni del burro sono cresciute, solo nel 2024, di oltre il 50%: le ragioni sono da rintracciare in una consistente diminuzione della produzione di latte nei Paesi dell’Unione europea. Il calo è dovuto, tra l’altro, al cambiamento climatico (che facilita l’insorgenza di patologie all’interno degli allevamenti di mucche e contribuisce a quello ‘stress da calore’ in grado di inficiare la produzione di latte e, più in generale, le prestazioni produttive delle mucche), sia alle tensioni geopolitiche internazionali, responsabili di un aumento generalizzato dei prezzi di prodotti chimici e mangimi.

Burro nell’occhio del ciclone

Il bollettino settimanale di Aretè, società indipendente – con sede a Bologna – specializzata in servizi di analisi e previsione sui mercati internazionali delle materie prime agrifood, è dedicato, appunto, al burro. Assieme a cacao, caffè e ad altri grassi alimentari come l’olio di cocco, il burro risulta fra quegli ingredienti che hanno fatto registrare, quest’anno, la maggior volatilità. Guardando, tuttavia, ai movimenti delle ultime settimane, gli analisti di Aretè evidenziano che, in Unione europea, i prezzi del burro hanno segnato, dall’inizio del mese di dicembre, una leggera flessione (pari a -6%). Dopo aver toccato record storici a oltre 8,5 euro/chilo, il decremento sarebbe dovuto – si legge ancora nel bollettino – a un rallentamento congiunturale della domanda, da un lato, e all’individuazione di un mix burro e polvere più remunerativo, dall’altro. L’analisi di mercato della materia prima non comprende solo il burro, infatti, ma si estende anche alla polvere, la cui produzione sarebbe cresciuta dell’1,3% grazie a una maggior quota di latte destinata alla trasformazione.

Quanto durerà? Le anticipazioni per il 2025

A tal proposito, le previsioni già formulate da Aretè sui fondamentali 2025 mostrano come un leggero recupero delle consegne di latte nei Paesi dell’Ue (+0,4%) favorirebbe maggiori produzioni di grassi e, soprattutto, di burro (+2%). Il mercato della polvere resterà, invece, esposto al ritorno della domanda asiatica e a livelli di stock particolarmente limitati.