Roma, 27 giugno 2024 – L’ormai purtroppo classico ‘caro vacanze’ quest’anno comincia ancora prima di esserci arrivati, in vacanza. Lo evidenzia un’indagine effettuata da Altroconsumo in 22 aree di servizio autostradali tra Milano, Napoli, Roma e Venezia e dalla quale emerge che la pausa pranzo effettuata in questi locali può rivelarsi piuttosto salata.
L’importanza di organizzarsi prima della partenza
Prepararsi per tempo con il necessario per affrontare il viaggio può essere una buona strategia, anche nell’ottica degli eventuali spuntini previsti lungo il percorso. Caricare in auto borse frigo e borracce termiche consente in effetti un notevole risparmio evitando (o limitando) acquisti nelle aree di servizio dove, in base all’analisi di Altroconsumo, la pausa pranzo può sfociare in un conto difficile da digerire.
Panini più cari del 70% rispetto ai bar
Nelle aree di sosta considerate dall’indagine, il prezzo medio di un panino si attesta a circa 7 euro, contro i 4,20 euro di un ‘normale’ bar (dati Osservaprezzi, aprile 2024). Di fatto quindi in autostrada si spende circa il 70% in più. Non va meglio per chi decide di fare colazione: per un cappuccino in un bar in autostrada bisogna mettere in conto in media 1,84 euro, mentre per una brioche 1,72 euro. Le cifre sono decisamente alte visto che per un cappuccino al bar di fiducia si spendono in media 1,64 euro e per una brioche 1,57 euro. In autostrada costano, quindi, rispettivamente il 12% e il 26% in più. Per un caffè liscio, infine, la spesa media si attesta su 1,35 euro contro 1,17 euro (in media) del caffè al bar: anche in questo caso parliamo del +14%.
Acqua in bottiglia: oltre 3 euro al litro
Tra gli acquisti più comuni in autostrada c'è sicuramente l'acqua minerale in bottiglia. Specie nella giornate più calde, mantenere un buon livello di idratazione è importante anche quando si è al volante. Non tutte le aree di servizio sono fornite di fontanelle per riempire la propria borraccia, così scegliere l'acqua minerale rimane spesso l'unica alternativa. Naturale o frizzante, poco importa, l'acqua nelle aree di servizio costa in media 3,16 euro al litro per bottiglie di piccole dimensioni. Considerando che una bottiglia da mezzo litro al supermercato costa circa 35 centesimi di euro (0,67 € al litro, secondo l'ultima rilevazione Altroconsumo a marzo 2024), i prezzi applicati dai punti di ristoro sono mediamente più elevati.
Bibite, i formati più piccoli costano di più
Nell'analisi sono state considerate anche le bibite gassate come aranciata e cola. Questi prodotti costano circa 8 euro al litro, con una lieve differenza che vede l'aranciata leggermente meno cara rispetto alla cola: 7,96 euro al litro contro 8,06. Riguardo ai formati, in autostrada (così come nei supermercati) quelli più piccoli sono anche quelli più cari, ovviamente in rapporto al costo per litro. Altroconsumo si è in particolare concentrato sul prezzo della bottiglietta da 450 ml: pur essendo leggermente più piccola rispetto quella da 500 ml (-10%) al litro costa il 21% in più. Come notato per l'acqua minerale, nelle aree di servizio anche le bibite hanno un prezzo decisamente più alto rispetto ai supermercati: secondo l'ultima rilevazione Altroconsumo (marzo 2024) infatti nella grande distribuzione la Coca Cola costa in media 1,40 euro al litro.
Fino a 16 euro al litro per gli energy drink
Gli ‘energy drink’ costano invece in media 13,57 euro al litro, ma sono piuttosto marcate le differenze tra un prodotto e l'altro e anche in questo caso i formati più piccoli contribuiscono a far lievitare i prezzi: la Red Bull da 250 ml arriva per esempio a costare 16 euro al litro.
Per un gelato la spesa media è di 3 euro
Per acquistare un gelato confezionato in autostrada serve mettere in conto una spesa indicativa di 3 euro, che corrisponde a un prezzo al chilo medio di 38,51 euro. Le differenze sono però significative tra prodotti e varianti di gusti, dal momento che si può arrivare a pagare anche cifre superiori ai 50 euro al chilo.
Snack dolci e salati
Un pacchetto di patatine costa da 1,50 a 4 euro, ma i formati variano molto e impattano significativamente sul prezzo al chilo. Per i cracker (o equivalenti) in media un pacchetto costa 3,16 euro, ma si può scendere fino meno di due e mezzo o salire fin quasi a 4. Per acquistare una tavoletta di cioccolato da circa 100 grammi infine in autostrada si spendono in media 3,70 euro, ma i prezzi possono variare da 1,20 fino a 6,29 euro. Riguardo ai formati più grandi, tra i 200 e i 300 grammi, il prezzo di una confezione varia tra i 5 e i 6 euro. Anche in questo caso il confronto coi supermercati è impietoso: una tavoletta di peso inferiore ai 300 g al supermercato costa in media 19 euro al chilo, mentre nei punti vendita della ristorazione autostradale si arriva a circa 35 euro al chilo: l’80% in più.