Martedì 4 Febbraio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Previsioni e direzioni di crescita dei mercati per il 2025

Come investire nel 2025 e dove: i trend e le prospettive fornite da UBS Global Wealth Management.

Previsioni mercati per il 2025 - Crediti iStock Photo

Previsioni mercati per il 2025 - Crediti iStock Photo

Roma, 8 dicembre 2024 – Con l’arrivo del nuovo anno gli investitori si chiedono quali potranno essere le previsioni e le direzioni di crescita dei mercati nel 2025. A loro supporto ci sono molti studi di settore e stime, come quella realizzata da UBS Global Wealth Management che prevede una buona ulteriore crescita dello S&P 500 entro la fine del 2025, con la quota che raggiungerà i 6.600 punti (attualmente è a 6mila). Tale risultato dipende da più fattori concatenati, quali la propensione alla crescita degli Stati Uniti d’America, tassi di interesse più bassi e vantaggiosi rispetto al recente passato e i progressi conseguiti nel campo dell’intelligenza artificiale. Ma non finisce qui.

La crescita continua dei mercati azionari

Nel 2025, secondo gli esperti del settore, continuerà il processo di crescita che sta contraddistinguendo gli anni ‘20. Dal 2020, infatti, i mercati azionari globali sono cresciuti del 50%, con il Pil nominale che è aumentato di oltre il 30% e gli utili corporate dei soli Stati Uniti che sono praticamente raddoppiati. Una crescita enorme dunque, che assume ancora più importanza se si pensa al fatto che è stata conseguita in un periodo post pandemico, segnato da scenari di conflitto in tutto il globo, dall’Ucraina al Medio Oriente, e da una crescita corposa dei tassi di interesse.

Il 2025, pur portandosi dietro alcune delle problematiche in precedenza descritte, vede dei notevoli cambiamenti. Negli Stati Uniti, ad esempio, il risultato delle presidenziali ha portato al nuovo mandato di Donald Trump che, secondo molti, potrebbe cambiare il panorama economico e geopolitico.

“Il risultato delle elezioni statunitensi rimane un punto focale - ha detto Mark Haefele, Chief investment officer di UBS GWM - con la prospettiva di imposte più basse e di una deregolamentazione che si aggiunge a una narrazione di mercato positiva in stile ruggenti anni Venti, caratterizzata da una crescita solida e da continui investimenti nell’IA. Tuttavia, i temi della deglobalizzazione, del debito e della demografia, tra gli altri, ci impongono di prepararci a un’ampia gamma di risultati per il prossimo anno”.

I rischi da considerare per gli investimenti 2025

Chi intende effettuare degli investimenti nel 2025 deve, necessariamente, considerare anche alcuni rischi e fattori potenzialmente dannosi. C’è, anzitutto, il problema dei dazi, con Stati Uniti, Cina e, in parte, Unione europea, che lanciano quotidianamente operazioni per indebolire gli avversari internazionali e proteggere i rispettivi mercati interni. L’impatto per gli scambi commerciali potrebbe essere molto alto, con la conseguente riduzione della domanda interna dei Paesi e un ulteriore aumento dell’inflazione. Andrà, inoltre, scongiurato, specie negli Stati Uniti, il rischio di stagflazione.

Decisive, per limitare i pericoli e rendere più floridi i mercati azionari, saranno le decisioni prese dalle Banche centrali. Gli occhi del mondo sono puntati sulla Fed, Federal Reserve statunitense, che, secondo diverse letture, nel 2025 potrebbe continuare nel suo percorso già avviato di taglio dei tassi d’interesse al fine di raggiungere una politica neutrale. Il taglio dei tassi stimato da UBS Global Wealth Management per il 2025 è di 100 pb, ma ci sono degli aspetti che dovranno essere attenzionati. “La Fed monitorerà attentamente i fattori che potrebbero avere un impatto più duraturo sull’inflazione o sulle aspettative di inflazione - si legge nelle stime UBS - come ad esempio la migrazione, tariffe commerciali generalizzate o una politica fiscale significativamente allentamento della politica fiscale”.

La scenario italiano e del resto del mondo

Al quadro internazionale fornito, che ha avuto un focus speciale sugli Stati Uniti, è possibile affiancare anche la prospettiva della sola Italia. Secondo gli esperti UBS, il Bel Paese sul fronte macro subirà un rallentamento del Pil causato dalla riduzione dei consumi. La stima per il 2025 è intorno all’1%. Il dato italiano non è lontano, in realtà, da quello preventivato anche per altre importanti economie europee come quelle di Germania e Francia. Migliori, invece, i dati di crescita del Pil attesi in Spagna, Regno Unito e Svizzera, con performance superiori all’1%.

Fuori dall’Europa la grande attenzionata è, come sempre, la Cina. La sua crescita in Asia nel 2025 dovrebbe rallentare soprattutto a causa dell’insufficienza delle politiche di stimolo fiscale adottate dal governo di Pechino e ai pesanti dazi applicati in Europa e negli Stati Uniti nei confronti dell’export made in China. In quell’area del mondo, invece, si attende un’ottima crescita dell’India.

Investire nel 2025, su cosa puntare

Alla luce dei discorsi in precedenza affrontati, UBS Global Wealth Management ha fornito anche una lista di asset su cui potrebbe essere conveniente investire nel 2025. Entrando più nello specifico, si tratta:

- del cash. Benché i rendimenti siano destinati a diminuire, soprattutto per i presunti tagli dei tassi delle Banche centrali, è previsto che le obbligazioni di tipo investment grade possano offrire ritorni interessanti e plusvalenze (rendimenti atteso nell’intervallo di una sola cifra);

- delle azioni, in virtù del potenziale rialzo dei mercati nel 2025. Così come sostenuto da Matteo Ramenghi, Chief investment officer, UBS WM Italy, “dopo due anni di elevati tassi d’interesse, famiglie e aziende hanno accumulato livelli di liquidità che non si vedevano da oltre tre decenni. Man mano che i tassi d’interesse scendono, ci potrebbe essere una migrazione di questa liquidità verso impieghi più remunerativi come obbligazioni, immobiliare e azioni. In questo contesto, abbiamo una preferenza per l’azionario americano con particolare riguardo ad alcuni settori: tecnologia, utility e finanziari. Per quanto riguarda la tecnologia, preferiamo le mega cap quotate, i semiconduttori e alcune aziende private innovative. Le utility potrebbero risentire di un minor supporto governativo alle rinnovabili, ma la domanda di elettricità sarà in forte crescita. Il settore finanziario dovrebbe invece trarre beneficio dalla deregolamentazione promessa da Trump”. Quanto ai settori d'investimento, UBS spinge molto su quello dell’intelligenza artificiale e dell’energia in quanto realtà potenzialmente concrete di crescita degli utili nel 2025;

- dell’oro, la cui crescita nel 2025 sarà supportata da tassi d’interesse più bassi e dalla persistenza dei rischi geopolitici e dai timori sul debito pubblico statunitense. Discorso simile può anche essere fatto sul rame e su altri metalli di transizione, il cui valore è spinto principalmente dagli investimenti nella generazione di energia, nello stoccaggio e nel settore dei trasporti a energia elettrica;

- degli investimenti immobiliari residenziali e commerciali. Un’offerta limitata e una domanda in crescita, nello specifico, creano opportunità in settori quali la logistica, i data center e gli alloggi multifamiliari.