Sabato 27 Luglio 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Vertice Confindustria, si delinea una corsa a tre per il finale di partita

L’11 marzo prossimo i saggi potrebbero trovarsi a sancire una situazione che vedrebbe in lizza tre candidati

Roma, 4 marzo 2024 – Manca appena una settimana alla seconda, fondamentale, tappa per la scelta del nuovo presidente di Confindustria. Ci riferiamo alla valutazione, che avverrà il prossimo 11 marzo, da parte dei saggi sull’ammissione dei candidati alla volata finale che si concluderà, a sua volta, con il voto del Consiglio generale il 4 aprile. Il passaggio di grado dipende, innanzitutto, dal raggiungimento, per ognuno, della soglia del 20 per cento dei voti assembleari: chi conquista quella percentuale e può certificarla ha diritto di accedere all’ultimo miglio di corsa. Per chi non dovesse arrivarci saranno gli stessi saggi a valutare la possibilità della “promozione”. 

L'attuale presidente di Confindustria, Carlo Bonomi (Ansa)
L'attuale presidente di Confindustria, Carlo Bonomi (Ansa)

Ebbene, al momento, solo l’imprenditore ligure Edoardo Garrone ha ufficialmente in mano l’accesso alla votazione in Consiglio. Secondo indiscrezioni e rumors, al contrario, l’attuale vice-presidente Alberto Marenghi non avrebbe la possibilità di arrivarci, ma sorprese sono sempre possibili. Emanuele Orsini, anche lui vice-presidente, imprenditore emiliano del legno e del food, che ha presentato il maggior numero di firme per la candidatura, sarebbe, invece, pronto a far certificare il suo 20 per cento. L’industriale ligure della siderurgia, Antonio Gozzi, a sua volta, avrebbe visto in queste settimane crescere il consenso, soprattutto tra i grandi gruppi, come voti nel Consiglio, ma dovrebbe essere vicino anche lui al superamento del limite del 20 per cento. E, anzi, a quanto risulta, sia lui sia Orsini proprio stasera avrebbero trovato un significativo riscontro favorevole nell’incontro con le Confindustrie del Nord-Est. Dunque, l’11 marzo prossimo i saggi potrebbero trovarsi, secondo più di un addetto ai lavori, a sancire una situazione che vedrebbe in lizza, nel giro finale, tre candidati. Una situazione non inedita, ma rara, per la scelta del nuovo leader degli industriali. Tanto che se nessuno dei tre dovesse ottenere la maggioranza assoluta dei voti nella riunione del Consiglio dei primi di aprile, si aprirebbe uno scenario di ballottaggio tra i primi due. Certo è che, a queste condizioni, appare davvero complicato, al momento, ipotizzare l’esito della competizione. I beninformati, però, fanno notare come, nell’eventualità di un ballottaggio, appaia molto improbabile un’alleanza tra Garrone e uno degli altri due competitor, mentre questi ultimi due potrebbero trovare terreno facile per un’intesa. E il grande sponsor della convergenza sul più votato tra i due potrebbe rivelarsi l’ex presidente dell’associazione di Viale dell’Astronomia, Antonio D’Amato.