Sabato 21 Dicembre 2024
FABIO LOMBARDI
Economia

I negozi diventano bancomat. Prelievo di contanti con il Pos: ecco come funzionerà

La norma è stata inserita nella Manovra che nei prossimi giorni approderà in Parlamento per la discussione e l’approvazione

Roma, 2 novembre 2023 – Di solito il Pos nei negozi serve per pagare, presto potrebbe servire anche per prelevare. Lo prevede una norma inserita nella Manovra varata dal Governo Meloni e che nei prossimo mesi approderà in Parlamento per la discussione e l’approvazione (entro fine anno).

Dove si potrà prelevare nei negozi con il Pos
Dove si potrà prelevare nei negozi con il Pos

Prelievo contanti nei negozi

Se la norma fosse approvata le persone potranno entrare in un esercizio commerciale e, tramite il bancomat o la carta di credito, prelevare dei contanti. Sarà sufficiente (anche si rimangono alcune questioni tecniche da risolvere) inserire o appoggiare la carta al Pos e richiedere la cifra in contanti.

Limite ai prelievi

Non è ancora chiaro se sarà posto un tetto alla possibilità di prelievo di contati che sia differente rispetto a quello normalmente previsto dalla banca che emette la carta.

I motivi

L’obiettivo della norma è favorire la possibilità di prelevare contanti soprattutto nei piccoli Comuni che non hanno sportelli bancari e “spingere la possibilità di prelevare contanti negli esercizi commerciali dotati di Pos, soprattutto nelle aree interne e nei piccoli comuni, anche per bilanciare la chiusura degli sportelli bancari tradizionali”.

Le norme anti-riciclaggio

È l'obiettivo di una misura della manovra che modifica le norme antiriciclaggio (i controlli scattano oltre i 250 euro in caso di operazioni tramite soggetti convenzionati e agenti). Si vuole, spiega la relazione tecnica, ridurre gli “ostacoli” che frenano “l'offerta di servizi di prelievo di contante tramite il convenzionamento di esercizi commerciali diffusi sul territorio”.

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Dove si potrà prelevare

Per i cittadini però a breve potrebbe essere più facile avere del contante, prelevando direttamente col Pos in negozio, in particolare in:

  • tabaccai
  • edicole
  • farmacie
  • supermercati
  • altri punti vendita della grande distribuzione organizzata

I dubbi e il rischio riciclaggio

Più di una perplessità è stata avanzata già dai commercianti, mentre vere e proprie critiche arrivano dai sindacati. "Porte aperte al riciclaggio di denaro, nonché un incentivo più che concreto al sistema bancario ad accelerare il processo di desertificazione e di abbandono di presidi del credito sul territorio". E' quanto afferma la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, commentando la norma in manovra che permetterebbe il prelievo contante con il

Pos nei negozi.

Una misura, prosegue, "che andrebbe addirittura a ritoccare in peggio le norme antiriciclaggio, alzando la soglia per i controlli, e che va respinta con forza. Questa misura, infatti, rischia di minare in profondità l'impegno sul fronte della legalità e a contrasto di fenomeni quali l'evasione, il riciclaggio e la corruzione. Non solo: si rischia di aggirare un tema che come Fisac da sempre contrastiamo - ricorda Esposito - ovvero la progressiva carenza di presidi del credito sul territorio. C'è, infatti, bisogno sui territori, soprattutto in quelle aree del paese con comuni di piccole dimensioni dove la desertificazione bancaria sta avanzando, di un tessuto finanziario solido a sostegno dello sviluppo economico e di contrasto all'illegalità".

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Sicurezza dei commercianti

"Ci chiediamo ad esempio - continua la segretaria generale della Fisac Cgil - quale giacenza dovrebbe avere il piccolo commerciante per rispondere alle esigenze di quel territorio, perché potrebbe non bastare il solo incasso giornaliero, facendo sorgere con tutta probabilità problemi di sicurezza. In ogni caso riteniamo che tale misura non risponda né alle esigenze spicciole del cittadino in termini di prelievo del contante, né tantomeno a quel fenomeno di abbandono del sistema bancario di parti importanti del territorio, a partire dal sud, ma che passa per il centro Italia fino ad arrivare a interi territori del nord considerati, probabilmente, non profittevoli dal sistema bancario. Si dovrebbe, invece, ma non si fa, chiamare il sistema economico e finanziario tutto a svolgere anche un ruolo di supporto e sviluppo dell'economia dei territori", conclude Esposito.

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