Lunedì 17 Febbraio 2025
FRANCA FERRI
Economia

Poste entra nel capitale di Tim. La prima sinergia sarà su Postepay

Approvato lo scambio con Cdp che cede il 9,81% della tlc per il 3,81% di Nexi. Domani il test dei mercati

Matteo Del Fante, 57 anni, da aprile 2017 è ad e direttore generale del Gruppo Poste Italiane

Matteo Del Fante, 57 anni, da aprile 2017 è ad e direttore generale del Gruppo Poste Italiane

Lo scambio è fatto. Ieri il cda del Gruppo Poste italiane ha deliberato l’acquisizione del 9,81% circa delle azioni ordinarie di Telecom Italia (Tim) da Cdp (Cassa depositi e prestiti, società che detiene il 35% del capitale di Poste Italiane ed è a sua volta controllata dal Mef). E contemporaneamento ha ceduto a Cdp l’intera partecipazione detenuta in Nexi, circa il 3,78% del capitale sociale, più un corrispettivo che dovrebbe aggirarsi appena sotto i 180 milioni (valorizzando quindi Tim approssimativamente di 0,26/0,27 euro per azione). Cdp aumenta così la propria quota in Nexi, passando dall’attuale 14,46% al 18,25% complessivo, "rafforzando il sostegno alla strategia industriale di un’azienda, protagonista in Europa nell’infrastruttura dei pagamenti digitali, che sin dalla sua nascita quattro anni fa ha avuto Cassa al suo fianco", spiega Cdp in una nota in cui annuncia il via libera del Cda, riunito in sessione straordinaria, alla cessione della partecipazione in Tim.

Il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha definito l’operazione "nel suo complesso un investimento di natura strategica, con la finalità di creare sinergie tra le aziende e favorire, con tutti gli attori interessati, il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia". È la prima tessera di un domino, alla quale Poste, che diventa il secondo azionista, guarda con un approccio industriale, che apre un ampio spazio di accordi commerciali e sinergie.

A tal proposito Poste ha fatto sapere che "è in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l’accesso di Postepay, società interamente controllata da Poste Italiane all’infrastruttura di rete mobile di Tim". L’ingresso nel capitale infatti "abilita l’evoluzione dei rapporti commerciali tra Tim e Poste Italiane" spiega il cda in una nota.

Collaborazioni che potrebbero allargarsi ulteriormente convolgento altre parti del business. Una filosofia industriale quindi che può portare a risparmi sui costi e a ottimizzazione di ricavi, sfruttando reciprocamente i punti di forza che possono derivare dai servizi cloud e di connettività di Tim e dalla rete di distribuzione di Poste. Le possibili sinergie commerciali erano state messe in luce giovedì scorso, in occasione della presentazione del Piano, dall’ad di Tim Pietro Labriola che ha valutato positivamente un accordo con Poste, giudicato come uno dei candidati migliori per un consolidamento del mercato.

Ora l’attesa è per domani per verificare la reazione del mercato. Venerdì il titolo Tim è stato fortemente penalizzato in Borsa perdendo fino al 7,6% con scambi sul 7% del capitale. Domani si tiene il cda di Tim: sul tavolo il progetto di una rete in fibra da realizzare (e gestire per i prossimi 50 anni) in Kuwait, gara a cui il gruppo ha partecipato l’anno scorso entrando in short list e ora deve decidere se andare avanti. Ma secondo indiscrezioni, all’ordine del giorno ci sarebbero anche temi come l’assetto organizzativo, la politica di remunerazione, l’audit e le modifiche statutarie.