Mercoledì 16 Ottobre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Popolazione, nascite, migrazioni: come sarà l’Italia del 2050

La relazione Istat: il numero degli abitanti nel nostro Paese calerà ancora. Anche nello scenario più favorevole i nuovi nati non compenseranno i decessi

Secondo l'Istat, la popolazione italiana è destinata a calare ancora nei prossimi anni

Secondo l'Istat, la popolazione italiana è destinata a calare ancora nei prossimi anni

Roma, 14 ottobre 2024 – L’Italia dell’inverno demografico è certificata anche dagli ultimi numeri dell’Istat sul 2024. Ma quali sono le tendenze a medio e lungo termine? Quale Italia avremo nel 2040 o nel 2050? A dare una risposta previsionale sono stati anche recentemente gli analisti e i tecnici dell’Istituto di statistica nella Relazione predisposta per l’audizione del presidente dell’Istituto in Parlamento per l’esame del Piano strutturale di bilancio.

Lo scenario 2024

“Lo scenario demografico che emerge dai dati provvisori relativi ai primi sette mesi del 2024 – spiegano dall’Istat – non presenta inversioni di tendenza rispetto al recente passato e vede anzi amplificati gli effetti del processo demografico in corso. Le nascite sono state circa 210mila, oltre 4mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2023; scendono anche i decessi, nei primi sette mesi dell’anno in corso pari a 372mila contro i 389mila dell’anno precedente (-17mila)”. Il deficit naturale (ossia il saldo tra nascite e decessi) migliora leggermente, dunque, rispetto al 2023 ma rimane in ogni caso fortemente negativo (-163mila, contro -174mila dell’anno precedente).

Sul versante dei flussi migratori internazionali crescono sia gli ingressi sia le uscite. Si riscontrano, infatti, 253mila ingressi (+10mila rispetto ai primi sette mesi 2023) e 106mila uscite (+16mila). Ne consegue, per il momento, un saldo migratorio con l’estero ampiamente positivo (+147mila) e di 6mila unità inferiore a quello registrato nello stesso periodo del 2023.

"Il risultato – si legge nella Relazione – di tali dinamiche è una popolazione poco inferiore ai 59 milioni di abitanti, che a fine luglio perde ulteriori 15mila residenti rispetto all’inizio dell’anno".

La struttura attesa di popolazione nei prossimi anni

Quale sarà l’evoluzione demografica dei prossimi anni? In base allo scenario di previsione cosiddetto mediano – spiegano dall’Istat – tra il 2024 e il 2031 la popolazione residente scenderà ulteriormente da circa 59 milioni al 1° gennaio 2024 a 58,4 milioni nel 2031, per arrivare fino a 54,8 milioni nel 2050. L’evoluzione attesa della popolazione, tuttavia, risulta tanto più incerta quanto più ci si allontana dall’anno base: nel 2031 si oscilla tra 58,1 e 58,7 milioni (52,7 e 57,0 nel 2050); nell’ipotesi più favorevole la popolazione potrebbe quindi subire una perdita di “soli” 250mila residenti entro il 2031 (ma oltre 2 milioni entro il 2050), nel caso meno positivo, invece, il calo di popolazione supererebbe le 850mila unità (e 6,3 milioni entro il 2050). In che misura tali trasformazioni accadranno dipende dall’incertezza del futuro comportamento demografico. Anche negli scenari di natalità e mortalità più favorevoli, però, il numero di nascite non potrà comunque compensare quello dei decessi. Nel 2030, lo scenario mediano contempla un saldo naturale pari a -322mila unità, che a sua volta diverrebbe pari a -284mila nell’ipotesi più favorevole, un valore comunque fortemente negativo.

Lo scenario mediano contempla movimenti migratori netti con l’estero positivi. A una prima fase molto intensa fino al 2030, cui corrisponde una media di flussi netti di circa 230mila unità annue, seguirebbe una fase di stabilizzazione con un flusso netto medio annuo di 170mila individui fino al 2050. Ciononostante, i flussi migratori attesi non controbilancerebbero il segno negativo della dinamica naturale. Anch’essi sono soggetti, del resto, a molteplici fattori di incertezza in grado di spostarne intensità e direzione (spinte migratorie nei Paesi di origine, instabilità del quadro geopolitico internazionale, e via di seguito). Occorre una grande cautela nell’analisi dei risultati: è significativo, a riguardo, che  nel 2030 i saldi migratori variano da +156mila a +241mila (e tra +71mila e +264mila nel 2050).