Martedì 24 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Pnrr, semaforo verde Ue. Ok alla terza rata da 18,5 miliardi e alla revisione della quarta

La presidente della Commissione: “Continueremo a essere al fianco dell’Italia”. Soddisfatta la premier Meloni: un grande risultato frutto del nostro intenso lavoro

Roma, 28 luglio 2023 – L’asse tra Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen porta allo sblocco del pagamento della terza rata del Pnrr per circa 18,5 miliardi di euro e all’approvazione delle modifiche chieste per obiettivi della quarta da 16,5 miliardi. E, non a caso, dopo il doppio semaforo verde di Bruxelles, la presidente della Commissione Ue sceglie di dare l’annuncio in italiano: "Avanti tutta, con Italia Domani. Continueremo a essere al fianco dell’Italia in ogni passo necessario per assicurare che il Piano sia un successo italiano ed europeo". Parole cui fanno eco quelle della premier: "Sono molto soddisfatta. Un grande risultato che consentirà all’Italia di ricevere i 35 miliardi previsti per il 2023, frutto dell’intenso lavoro portato avanti in questi mesi e dalla forte sinergia del governo con la Commissione europea".

Un uno-due, al quale si accodano a stretto giro ministri e sottosegretari, ma anche altri commissari Ue. Da segnalare, nello specifico, Raffaele Fitto, regista del negoziato con Bruxelles, e Antonio Tajani (che polemizza con chi ha tifato contro l’Italia ed è rimasto deluso); ma anche Paolo Gentiloni ("Le risorse sosterranno lo sviluppo in tempi duri") e Valdis Dombrovskis.

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La duplice decisione della Commissione arriva dopo 7 mesi di trattative con la benedizione di von der Leyen: "L’Italia ha mostrato molti progressi". In primo piano lo sblocco della terza rata: "I 54 obiettivi e tappe sono stati raggiunti in modo soddisfacente e coprono riforme trasformative ad ampio raggio". Ma l’esecutivo Ue ha valutato "positivamente" anche la richiesta di "modifiche mirate" da parte di Roma nell’ambito della quarta richiesta di pagamento. Ora la palla passa al Comitato economico e finanziario del Consiglio Ue, che dovrà pronunciarsi entro quattro settimane. Seguirà l’adozione della decisione finale della Commissione sull’erogazione del pagamento da 18,5 miliardi, che potrà quindi avere luogo.

Capitolo differente quello che riguarda la revisione del Piano per gli anni a venire, un’operazione che cancella interventi per circa 16 miliardi e che ha fatto infuriare i comuni. I soldi saranno usati per coprire i finanziamenti previsti dal RepowerUe, il progetto sull’efficientamento e l’indipendenza energetica, che in Italia si tradurranno in crediti di imposta per imprese e famiglie a basso reddito. Il ministro della Coesione assicura che nessuno dei progetti "eliminati" sarà abbandonato per la strada. Anzi, tutti saranno rifinanziati con le altre risorse europee previste dai fondi strutturali.