Martedì 5 Novembre 2024

Pnrr Italia: 4,3 miliardi per opere riqualificazione urbana, 43% al sud

Fondi aggiuntivi per finanziare 2.325 progetti in 645 comuni italiani. Campania leader fra le Regioni che hanno intercettato più fondi

Provincia di Napoli leader nell'aver intercettato fondi Pnrr per riqualificazione urbana

Provincia di Napoli leader nell'aver intercettato fondi Pnrr per riqualificazione urbana

Roma, 18 aprile 2022 - Ammontano a 4,3 miliardi di euro i fondi del Pnrr aggiuntivi che in Italia saranno utilizzati per completare opere e progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana. Secondo l'elaborazione del Centro Studi Enti Locali (Csel), basata sui dati del Vimilinale, il grosso del maxi finanziamento sarà impiegato al sud Italia: la stima parla di 1,9 miliardi, circa il 43% del totale.

L'ulteriore stanziamento di fondi del Pnrr autorizzato dal decreto legge 17 dello scorso 1 marzo consente di andare a coprire anche i costi delle proposte che in prima istanza erano state ammesse, ma non finanziate. Di che proposte si parla? Si parla di proposte per la realizzazione di intervento volti volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.

Dopo il parco progetti progetti provenienti dal sud Italia che ha ottenuto finanziamenti per 1.846.434.699 euro, troviamo quello riguardante le Regioni del nord con 1.531.668.792 euro, pari al 36% del totale, e infine quelle del centro che hanno ottenuto i restanti 906.332.697 euro (21% del totale).

Lo stanziamento aggiuntivo da 4,3 miliardi di euro servirà per finanziare 2.325 opere in 645 comuni italiani. Grazie allo scorrimento della graduatoria, autorizzato dal dl del 1° marzo 2022, sono state aggiunte altre 554 opere a quelle finanziate in prima istanza, che erano 1.771. Dei finanziamenti aggiuntivi hanno beneficiatosoprattutto le regioni del nord Italia. Le 554 opere inserite in seconda battuta sono infatti collocate in 146 comuni settentrionali, nove del centro e 14 nel Sud e nelle Isole. Tutti i Comuni beneficiari delle risorse, entro un mese dall'avviso di pubblicazione del decreto del Viminale che ha approvato l'elenco definitivo, devono compilare e trasmettere al ministero dell'Interno il proprio atto di adesione, pena la revoca del contributo concesso.

I dati regionali

La Campania è la regione che ha intercettato più fondi: 489.039.248 euro e 228 progetti. Seguono, a breve distanza, Lombardia (444.946.591 euro), Sicilia (421.624.831 euro), Puglia (391.485.965 euro), Lazio (quasi 331 milioni) ed Emilia Romagna, con poco meno di 326 milioni. Scorrendo ancora l'elenco delle assegnazioni, troviamo i comuni del Veneto che, insieme, hanno catalizzato oltre 280 milioni, seguiti da Piemonte (243 milioni), Marche (170 milioni), Calabria (165 milioni), Sardegna (150 milioni), Abruzzo (147 milioni) e Liguria (102 milioni). Chiudono il cerchio l'Umbria, con poco meno di 88 milioni, il Friuli Venezia Giulia, con 77, il Trentino Alto Adige (45), il Molise (42), la Basilicata (39) e la Valle d'Aosta, con poco meno di 11 milioni totali.  Sul piano provinciale, il record assoluto è andato a Napoli che, con oltre 271 milioni, ha intercettato il 6% delle risorse stanziate a livello nazionale. Napoli, da sola, ha ottenuto il via libera all'erogazione di 20 milioni di euro. Segue la provincia di Roma con poco meno di 180 milioni (4%). Sul terzo gradino del podio Milano con oltre 138 milioni (3%).

Pnrr e rischi legati a guerra in Ucraina

La guerra in Ucraina corre il rischio di compromettere il completo utilizzo dei fondi europei stanziati con il Pnrr: la principale minaccia è rappresentata dal rialzo dei prezzi, in particolare quelli delle materie prime comprate all'estero, che ha fatto crescere il costo degli appalti per alcuni cantieri di opere pubbliche previste nei progetti del Pnrr.

È quanto denuncia Unimpresa in un documento nel quale spiega che i costi degli appalti per la costruzione e l'ammodernamento di importanti infrastrutture erano stati stimati prima della guerra, ragion per cui adesso bisognerà rifare i conti, perché i prezzi non sono più quelli calcolati qualche mese fa.

Questa situazione rappresenta una rilevante alea di rischio in particolare per i 40 miliardi di euro del Pnrr stanziati per il 2022. In questo contesto, risulterà fondamentale il ruolo delle banche che potranno contribuire al pieno funzionamento del Pnrr, ma devono essere messe in condizione di farlo, con meno rigidità, rispetto a oggi, per quanto riguarda le regole sulla gestione dei rischi.