Roma, 2 ottobre 2024 – Chi si ferma è perduto. Ma se è vero che il futuro di un’azienda sta nella sua capacità di precorrere i tempi e di intercettare le nuove tendenze anche in materia di tecnologie e sviluppo sostenibile, non tutte riescono a realizzare gli obiettivi che si prefiggono. Lo dimostrano i dati: anche se oltre l'80% delle imprese manifatturiere italiane è pronto a innovarsi in tema di transizione energetica e digitale, la maggior parte delle Pmi (l’84%) dichiara di ravvisare ostacoli nell’utilizzo dei fondi pubblici che potrebbero essere dirimenti nel sostenere questo percorso. E’ uno dei temi che sono stati al centro dell’ottavo convegno nazionale di finanza agevolata organizzato da Golden Group, in collaborazione con Confindustria Emilia, che si è svolto oggi a Bologna.
Con il titolo "Il Futuro è Ora!”, l'evento, aperto dal presidente di Golden Group Davide Malaguti, ha esplorato come le sfide e le opportunità della sostenibilità e della digitalizzazione possano essere affrontate per favorire lo sviluppo economico e industriale italiano a partire dal sostegno alle piccole e medie imprese. Durante la giornata, autorevoli esperti e figure di rilievo del panorama industriale e accademico nazionale hanno illustrato dati e trend che sottolineano l'importanza di integrare innovazione e sostenibilità nei modelli di business delle imprese italiane con il supporto della finanza agevolata.
I dati
Dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle Pmi emerge che le piccole e medie imprese sono circa 230mila sui 4,6 milioni complessivamente attive in Italia, ma pur rappresentando solo il 5% del totale, contribuiscono con oltre il 41% del fatturato complessivo.
La tecnologia a disposizione della crescita
Di queste imprese, oltre il 65% ha fatto ricorso a strumenti agevolativi. La finanza pubblica può giocare, infatti, un ruolo importante anche per lo sviluppo di una cultura digitale e sostenibile se utilizzata in sinergia con altri strumenti come gli investimenti in formazione e nuove tecnologie. Secondo le analisi emerse nel corso del convegno, che ha visto la partecipazione di Alessia Bernardi, responsabile dell’ufficio tecnico di Golden Group, di Claudio Rorato, direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle Pmi del Politecnico di Milano e di Augusto Bianchini, professore dell’Università di Bologna, il 76% delle Pmi ritiene prioritario perseguire obiettivi green e il 49% fa formazione continua per il personale. Solo il 10% però ha inserito figure specialistiche all’interno degli organici. Inoltre più del 74% non sviluppa progetti su Big Data, Blockchain e intelligenza artificiale.
La burocrazia dei finanziamenti pubblici
Per agevolare il digitale e la “transizione verde”, le Pmi ricercano soprattutto i finanziamenti pubblici che possano supportare investimenti cruciali in formazione e innovazione, ma oltre il 42% considera troppo complesse le procedure burocratiche per accedere ai bandi. Da qui deriva l’importante contributo che la finanza agevolata può offrire al sistema economico nazionale. “Le aziende italiane, e in particolare le Pmi – ha dichiarato Davide Malaguti – stanno attraversando una fase di trasformazione cruciale e la finanza agevolata può giocare un ruolo determinante nell'accompagnare le imprese verso la transizione verde e digitale. È una strada complessa, ma le opportunità sono immense per chi saprà coglierle. Come Golden Group, lavoriamo per aiutare le imprese ad accedere a quelle risorse necessarie per dare impulso all’innovazione e ai progetti di sostenibilità contribuendo, con le nostre competenze, alla doppia transizione del tessuto produttivo italiano”