Roma, 6 settembre 2024 – Le entrate fiscali corrono: più 19 miliardi di euro fino a luglio. E di conseguenza corrono anche gli appetiti dei partici di maggioranza e degli stessi Ministri in vista della manovra. Ma dal Ministero dell’Economia si continua a tenere il freno a mano tirato sulle nuove spese: tanto più perché resta largamente incerto il possibile gettito derivante dal concordato preventivo. "Nessun tesoretto – si avvisa - La cifra è vicina a quella prevista. Quindi siamo prudenti". Anche se qualche apertura su iniziative espansive o di maggiori sconti tributari si fa strada. Il sottosegretario al Mef Federico Freni ipotizza, tra le misure a favore del ceto medio, un ampliamento della flat tax per i professionisti fino a 100 mila euro. Mentre, a sua volta, il ministro della Salute Orazio Schillaci chiede più fondi per un piano straordinario per assumere fino a 30mila tra medici e infermieri in tre anni. Che la situazione economica e sociale del Paese vada meglio del previsto, oltre che dai dati fiscali e dell’occupazione, è confermato anche dal cosiddetto Mic (il Misery index calcolato da Confcommercio) che a luglio si è attestato a 10,4 (-0,7 su giugno), tornando sui livelli di luglio 2007, i minimi di sempre.
ll miglioramento – spiegano da Confcommercio – è da ricondursi al ridimensionamento dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto, ma si si confermano anche i timori di un possibile deterioramento dell’indicatore nei mesi finali del 2024. Ma torniamo ai numeri del bottino fiscale. Tra gennaio e luglio 2024 le entrate tributarie erariali accertate ammontano a 328 miliardi di euro, con un aumento di 19 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023 (+6,2%). In particolare, per le imposte dirette si registra un aumento di 14 miliardi di euro mentre per le imposte indirette si indica un incremento di 5 miliardi di euro. Nel solo mese di luglio 2024 si registrano entrate totali per 70 miliardi di euro (+9.033 milioni di euro, pari a +14,7%). Nel periodo gennaio-luglio 2024 il gettito derivante dall’attività di accertamento e controllo si è attestato a 8 miliardi (+2.046 milioni di euro, pari a +32,0%) di cui: 4 miliardi di euro (+800 milioni di euro, pari a +24,7%) sono affluiti dalle imposte dirette e 4 miliardi di euro (+1.246 milioni di euro, pari a +39,5%) dalle imposte indirette. Con 19 miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno si moltiplicano le richieste dei partiti e dei ministri.
Ma da Palazzo Chigi e dal Ministero dell’Economia si insiste sulla volontà di concentrare le risorse su poche voci. "Se per ceto medio si intendono le famiglie, le politiche per la famiglia ci sono e ci saranno – avvia il sottosegretario Freni - il bonus mamme sarà confermato, l’assegno unico sarà confermato, l’abbiamo già detto. Se per ceto medio intendiamo la classe dei liberi professionisti abbiamo già detto che la flat tax sarà confermata e stiamo lavorando per alzarla". Di certo, però, non si potrà andare oltre le barriere fissate a Bruxelles. Ma senza pagare prezzi eccessivi.