Mercoledì 12 Marzo 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Più care le polizze Rc auto. Ma sotto la media europea

Tra gennaio 2021 e luglio 2024 +12,6%. Pesano inflazione e costi dei sinistri

Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass

Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass

L’assicurazione auto in Italia è sempre più cara, ma agli altri europei va ancora peggio. Lo rileva l’Ivass, l’agenzia governativa che vigila sulle compagnie assicurative, secondo cui i prezzi dell’Rc auto, trainati dall’impennata dell’inflazione che ha seguito la pandemia, sono aumentati del 12,6% tra gennaio 2021 e luglio 2024, toccando i 398 euro in media. Un dato comunque inferiore a quello segnalato nell’Ue a 27 (+19,6%) tra gennaio 2022 e luglio 2024. Nel periodo 2014-2021 il premio medio della garanzia Rc Auto si era invece ridotto del 25,3% in termini nominali e del 29,7% in termini reali. Dopo questa lunga fase di contrazione, dal 2022 i prezzi effettivi dell’Rc Auto sono in aumento e gli incrementi, in termini nominali, sono stati del 6,1% nel 2023 e del 5% nel 2024.

La ricerca tiene conto di variabili di prezzo quali le caratteristiche degli assicurati, dei veicoli e delle clausole contrattuali. Inoltre analizza la correlazione empirica tra aumenti dei premi e incremento dei costi dei sinistri. I rincari sono stati eterogenei in funzione delle caratteristiche degli assicurati (età, provincia di residenza, classe di bonus-malus) e della presenza o meno di garanzie accessorie: l’aumento è maggiore per il Centro Italia (+15,5%), segue il Nord (+14%), mentre la variazione è minore al Sud (+11%), dove le tariffe erano in partenza più elevate.

Si confermano poi le ampie differenze a livello provinciale, con Napoli che detiene il premio medio più alto (600 euro), ed Enna che vanta quello più basso a 293 euro. Il premio medio degli assicurati in prima classe del bonus-malus è cresciuto del 13%, mentre l’aumento risulta superiore per gli altri (+17,8%); i più giovani sono stati maggiormente penalizzati dai rincari, con un incremento del 23,4% per gli under 25 a fronte del +12% per gli over 60.

"Siamo di fronte a una stangata sulle tasche degli automobilisti – commenta il Codacons – Rispetto al prezzo della polizza nel 2021, pari a 364 euro, a novembre 2024 il costo medio dell’Rc auto è stato di 416 euro. C’è stato dunque un incremento di 52 euro a polizza che, se rapportato al numero di autovetture assicurate in circolazione, equivale a un aggravio di spesa da 1,7 miliardi a carico degli italiani rispetto al 2021".

Sulla falsariga l’Unione nazionale consumatori (Unc), che in una nota parla di "aumenti immotivati, non spiegabili né dal costo dei sinistri, né dall’incidentalità. Ora, visto che l’inflazione è sotto il 2%, speriamo che nel 2025 i prezzi riprendano il loro cammino virtuoso, scendendo in modo significativo".

"Di fronte a questi dati – afferma Anna Rea, presidente di Adoc nazionale – ribadiamo la richiesta di un intervento urgente da parte del governo. È necessario porre fine a queste speculazioni e garantire un sistema Rc auto più equo e trasparente". Non a caso – chiosa il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – "gli utili delle compagnie di assicurazioni hanno raggiunto quota 8 miliardi di euro, con una crescita nel 2023 del 249% rispetto all’anno precedente".

Federcarrozzieri punta il dito sulle "criticità" del settore assicurativo, sottolineando come "i prezzi delle polizze Rc auto salgano a ritmo più sostenuto rispetto ai costi dei pezzi di ricambio per le auto e delle riparazioni". Gli aumenti, spiega la federazione, non sono dunque "proporzionali ai maggiori costi in capo alle imprese assicuratrici a seguito di sinistro, come possono essere i costi delle riparazioni e dei pezzi di ricambio", ma dipendono dalle criticità del settore assicurativo, "a partire dalle clausole inserite nei contratti Rc auto che obbligano gli assicurati a rivolgersi per le riparazioni a carrozzerie indicate dalle stesse imprese assicuratrici, distorcendo la concorrenza e portando a una crescita delle tariffe".

Andrea Ropa