Sabato 28 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Pirelli fissa al 2022 il ritorno ai livelli pre Covid

Il manager Giorgio Bruno nominato vice ceo, succederà a Tronchetti. Che commenta: è la scelta ideale

È un piano industriale improntato all’ottimismo quello presentato ieri dalla Pirelli che si è data un anno e mezzo di tempo, entro fine 2022, per tornare ai valori pre Covid e un orizzonte di altri tre per consolidare la propria posizione sul mercato con una crescita del 3,1% a livello globale. E mentre il cda approva la proposta di nomina di Giorgio Luca Bruno come vice ceo a partire dal 15 giugno, l’attuale vicepresidente esecutivo e ceo del gruppo Marco Tronchetti Provera, dopo aver commentato la scelta di Bruno come "ideale", riflette sul piano industriale: "Il mondo dell’automotive vivrà un reset e noi vogliamo essere al centro di questa rivoluzione, pronti a trasformare le difficoltà in opportunità, con 44 linee di nuovi prodotti che lanceremo da qui al 2025. Possiamo dire che Pirelli ha giocato bene la sua partita ed è uscita più forte dalla pandemia".

Se il 2020 si è concluso con un utile in calo a 42,7 milioni di euro (contro i 457,7 del 2019) – proposta la distribuzione di un dividendo di 0,08 euro per azione – a fine 2022 Pirelli si aspetta una redditività in miglioramento. I ricavi attesi sono tra 5,1 e 5,3 miliardi con un flusso di cassa netto pre dividendi tra 420 e 460 milioni. A fine 2022 la Posizione Finanziaria Netta sarà compresa tra circa 2,75 e 2,65 miliardi di euro. Il gruppo continuerà la sua politica di investimenti per creare, entro il 2025, 5mila nuovi punti vendita in Cina ed Europa Centrale. "Guardando al futuro vediamo più opportunità che rischi – ha sottolineato Marco Tronchetti Provera – Oggi non vediamo la necessità di aggregazioni e, a differenza della case automobilistiche che devono fare grossissimi investimenti, noi non temiamo l’elettrificazione".

Nel presente di Pirelli e sempre più nel suo futuro ci sono pneumatici intelligenti in grado di dialogare grazie al 5G con il computer di bordo dell’auto, in grado di resistere anche 80 chilometri dopo la foratura per riportarci a casa in sicurezza e super silenziosi per non interferire nella guida di un’auto elettrica.

Roberto Canali