Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Conte: "Pil giù anche nel quarto trimestre". Ombra recessione, Sanità a rischio

Fonti governo: colpa dei fallimenti passati. Il premier: "A inizio 2019 stenteremo, poi ci sarà pronto riscatto". Tria: "Non drammatizziamo". Ma l'Upb lancia l'allarme sulle clausole Iva: "Complesso disinnescarle, servono riduzioni consistenti della spesa"

Giuseppe Conte ad Assolombarda (LaPresse)

Milano, 30 gennaio 2019 - Lo spettro recessione aleggia sull'Italia. Appare all'improvviso tra le parole di Giuseppe Conte, oggi, ad Assolombarda. "Mi aspetto un'ulteriore contrazione del Pil, nel quarto trimestre", dice il premier anticipando, di fatto, la diffusione dei prossimi dati Istat. Con il terzo trimestre 2018 già in negativo, sarebbe il secondo intervallo consecutivo in rosso. A rigor di definizione, almeno per gli economisti americani, significherebbe recessione.  "Abbiamo dati congiunturali che non sono favorevoli - spiega il presidente del Consiglio -. Non dobbiamo girare la testa, il dato positivo è che non dipende da noi: la Cina, la Germania, che è il nostro primo Paese per l'export". Acqua sul fuoco, ma l'allarme crescita è tratto. 

"Se nei primi mesi di quest'anno stenteremo - prova a smorzare Conte -, ci sono tutti gli elementi per sperare in un riscatto, di ripartire con il nostro entusiasmo, soprattutto nel secondo semestre". E sottolinea: "Lo dice anche l'Fmi". Quindi assicura: "Abbiamo una economia che crescerà, dobbiamo lavorare insieme, progettare gli strumenti per far crescere l'economia in modo robusto e duraturo". 

Il premier precisa poi di non essere a conoscenza delle "previsioni Istat che sono prossime ma che guardano al 2018, noi invece dobbiamo guardare al 2019". Il presidente del Consiglio si dice "fiducioso che nel corso del 2019 raggiungeremo gli obiettivi previsti". 

"Colpa dei precedenti governi"

In serata fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che "la nostra manovra è entrata in vigore meno di un mese fa. Reddito di cittadinanza e quota 100 produrranno i loro effetti da aprile. È evidente a chiunque che la recessione tecnica del terzo e quarto trimestre 2018 è il risultato di fallimenti del passato". E sottolineano: "Noi siamo qui per invertire la rotta, e lo stiamo facendo".

TRIA - La recessione tecnica, alla vigilia dei nuovi dati sul Pil, non viene smentita neppure dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria. "Non drammatizzerei", si limita a commentare il titolare del Tesoro parlando con i giornalisti a Washington. "Non credo che cambi molto per la situazione italiana", aggiunge. 

CLAUSOLE IVA E CONSEGUENZE - Se il Pil non rispetterà le attese, sono a forte rischio le clausole di salvaguardia inserite nella manovra per ottenere il placet sui conti da parte di Bruxelle. "La prospettiva di sostituzione delle clausole appare di realizzazione complessa", rileva oggi, sugli aumenti Iva 2020-2021, l'Ufficio Parlamentare di Bilancio. Per disinnescarli, rileva l'Upb, non si dovrebbero toccare "verosimilmente" gli investimenti, che si vogliono potenziare, né le prestazioni sociali "che si aumentano tramite la manovra attuale", né i redditi da lavoro "che verranno incrementati dai rinnovi contrattuali". Andando per esclusione, spiega ancora l'Ufficio, "la spesa residua aggredibile, rappresentata in buona parte dalla spesa sanitaria, sarebbe oggetto di riduzioni consistenti".

LO SCENARIO - L'econmia italiana è legata, inevitabilmente, a doppio filo con quella tedesca ed europea. Il taglio delle stime del governo tedesco all'1% quest'anno non lascia ben sperare, mentre sembrano al momento di buon auspicio, almeno per il debito, i risultati dell'asta Btp a 5 e a 10 anni con rendimenti in calo e conseguente soddisfazione del Tesoro.