Roma, 2 settembre 2024 – Il Pil (Prodotto interno lordo) è cresciuto dello 0,2% nel secondo trimestre del 2024 rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Bene? Male? Sicuramente meglio dell’anno scorso, ma altrettanto sicuramente male rispetto alle previsioni di crescita complessive. Il Pil è infatti il dato di sintesi utilizzato per misurare la ricchezza del Paese ed influisce anche sulle politiche economiche (in relazione anche ai parametri del Patto di stabilità europeo).
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Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil) è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023. La crescita congiunturale (sul trimestre precedente) del Pil diffusa il 30 luglio 2024 era stata anch'essa dello 0,2%, così come la crescita tendenziale (rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) era stata dello 0,9%. Così l'Istat (l’Istituto nazionale di statistica) nei conti economici trimestrali.
La crescita acquisita per il 2024 è pari allo 0,6%. Lo rileva l'Istat nei conti economici trimestrali, ricordando che la stima fornita a fine luglio era del +0,7%.
A luglio 2024, i prezzi alla produzione dell'industria crescono in termini congiunturali per il terzo mese consecutivo, spinti principalmente dai rialzi dei prezzi dei prodotti energetici e in particolare della fornitura di energia elettrica sul mercato interno. Al netto della componente energetica, i prezzi sono pressoché stazionari.
Lo rende noto l'Istat precisando che i prezzi alla produzione dell'industria aumentano dell'1,3% su base mensile e diminuiscono dell'1,1% su base annua (era -2,5% a giugno). In particolare i prezzi per la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata sono saliti del +6,7% su giugno.
I dati sul Pil del secondo trimestre diffusi oggi dall'Istat vengono accolti con preoccupazione dal Codacons, che sottolinea in particolare l'andamento negativo dei consumi. I consumi finali nazionali risultano al palo rispetto al trimestre precedente, e addirittura in diminuzione dello 0,1% su base annua – spiega il Codacons –. Un segnale preoccupante che dimostra come la spesa delle famiglie sia ferma e non cresca, con ripercussioni a cascata per l'intera economia nazionale. ''Dopo i maxi rincari che si sono abbattuti sulle vacanze estive e le nuove spese che attendono i consumatori in autunno, a partire da quelle per la scuola, ribadiamo l'invito al Governo a studiare misure specifiche tese a difendere il potere d'acquisto delle famiglie e sostenere i consumi, che sono il vero motore della nostra economia'' conclude il presidente Carlo Rienzi.
Intanto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni esprime soddisfazione sui dato relativi al Pil: “L’Italia cresce più di altre nazioni, il buon andamento è merito delle scelte fatte”. "Le scelte serie che abbiamo fatto, insieme alla centralità e all'autorevolezza dimostrata a livello internazionale, stanno contribuendo al buon andamento della nostra economia. Adesso è fondamentale rafforzare e consolidare il quadro economico con le scelte che faremo nella prossima manovra economica, ispirata al buon senso e alla serietà".
Così la premier Giorgia Meloni in un post su X commentando gli ultimi dati diffusi dall’Istat. "L'Italia – prosegue la presidente del Consiglio ribadendo quanto già osservato nella riunione del Consiglio dei ministri di venerdì scorso – sta crescendo più di altre Nazioni europee, nonostante il rallentamento dell'economia mondiale e la delicata situazione internazionale. I dati macroeconomici – dal Pil all'occupazione, dall'export agli investimenti – sono positivi e rappresentano un segnale di grande fiducia. Proprio in questi giorni arriva il dato Istat del tasso di disoccupazione più basso dal 2008: 6,5%. La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus e' finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo. Tutte le risorse disponibili devono continuare a essere concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie e dei lavoratori", conclude Meloni.