Roma, 31 agosto 2020 - C'era da aspettarselo e i dati dell'Istat e della Confcommercio ne forniscono puntuale conferma. La pandemia di Coronavirus ha prodotto risultati devastanti per l'economia italiana. Giù il Pil (mai così male dal 1995), giù i consumi.
Istat, crollo del Pil
Nel secondo trimestre del 2020 il Prodotto interno lordo italiano, è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019. L'Istat ha rivisto al ribasso la stima preliminare della variazione congiunturale diffusa lo scorso 31 luglio che erano pari, rispettivamente, al -12,4% congiunturale e al -17,3% tendenziale. Il secondo trimestre, afferma l' Istat, ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre del 2019. La variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,7%. "A trascinare la caduta del Pil eè stata soprattutto la domanda interna, con un apporto particolarmente negativo dei consumi privati e contributi negativi rilevanti di investimenti e variazione delle scorte. Anche la domanda estera ha fornito un apporto negativo, per la riduzione delle esportazioni piu' decisa di quella delle importazioni", spiega Istat.
"La stima completa dei conti economici trimestrali conferma - è il commento dell'Istat - la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell'emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate, con flessioni del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali, mai registrate dal 1995". L'ultimo segno più - un anemico +0,1% - risale al secondo trimestre del 2019.
Confcommercio, giù i consumi
Sul fronte del commercio la crisi è pesante. L'epidemia da Covid 19 brucerà nel 2020 116 miliardi di consumi con una media di 1.900 euro a testa. Lo calcola appunto la Confcommercio che in una nota sottolinea che se a livello nazionale il calo dei consumi sarà del 10,9% rispetto al 2019 (per una perdita di 116 miliardi) il maggior calo percentuale si avrà nel Trentino (-16%) mentre il Molise registrerà un calo del 7,2%. il Nord è l'area più penalizzata (-11,7%), con quasi il 60% del calo complessivo concentrato nelle sue 8 regioni e con la Lombardia che registra la maggiore perdita in valore assoluto (- 22,6 miliardi di consumi), mentre nel Mezzogiorno la riduzione della spesa è più contenuta (-8,5%). "Il quadro complessivo - afferma l'Associazione - appare sconfortante e in tutti i territori, per differenti ragioni, dovrebbero trascorrere almeno cinque anni per tornare ai livelli di spesa pro capite del 2019".
Inflazione
Ad agosto 2020 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e una diminuzione dello 0,5% su base annua (da -0,4% del mese precedente). Sono le stime preliminari dell'Istat che confermano un'inflazione negativa per il quarto mese consecutivo e più ampia di un decimo di punto rispetto a luglio (non era così da aprile 2016).