Quasi quotidianamente in tv e sui giornali si sente parlare del Pil, ovvero del Prodotto interno lordo di un dato Paese. Per cercare di comprendere meglio cosa c'è dietro questo acronimo è necessario partire dalla consapevolezza che esso indica il valore dei prodotti e dei servizi che vengono realizzati all'interno di uno Stato sovrano, come ad esempio l'Italia, in un lasso di tempo determinato.
È, dunque, un valore che è la risultante della vendita di tutti i prodotti e servizi di una Nazione, motivo questo che esclude dal calcolo del Pil tutti quei beni e servizi che vengono realizzati per l’autoconsumo o sono resi a titolo gratuito. Risulta rilevante dire che nel calcolo non viene tenuto conto della nazionalità del produttore, ma dell’area geografica in cui il prodotto o servizio viene realizzato. Ecco dunque che un produttore statunitense che produce lavatrici in Italia contribuirà ad accrescere il Pil italiano e non quello degli Stati Uniti. E ancora, nel Prodotto interno lordo di un Paese vengono compresi anche gli ammortamenti, cioè il deprezzamento di tutti gli apparati che costituiscono il sistema produttivo che, con il tempo, si deteriorano e perdono valore.
Che cos’è il Pil
In base a quanto descritto nei discorsi precedenti, è possibile dire che il Pil rappresenta il principale indicatore di salute di un sistema economico in quanto dato sintetico della sua capacità di produrre e vendere beni. Il parametro che deriva dal calcolo del Pil può, inoltre, fornire una facile comparazione con il passato, andando dunque a creare un quadro realistico dell’andamento di un Paese nel tempo. Ne deriva che il Pil sia una delle variabili più importanti nelle decisioni di politica economica. Così come detto in precedenza, non tutti i beni e servizi rientrano nel calcolo del Pil, ma è necessario che questi rispettino determinate caratteristiche:
- i beni devono essere oggetto di scambio economico, andando cioè ad escludere quelli prodotti per l’autoconsumo
- è necessario che si tratti di beni finali, ovvero destinati alla vendita al consumatore e non a lavorazioni intermedie
- i beni devono essere prodotti sul territorio nazionale.
Un concetto legato al Pil, ma diverso nella sua struttura è quella del Pnl, cioè Prodotto nazionale lordo. Questo viene calcolato in maniera opposta rispetto al Prodotto interno lordo in quanto tiene in considerazione soltanto le aziende nazionali che operano dentro e fuori dai confini nazionali. Ne deriva che il Pnl sarà pari alla somma del Pil con la produzione italiana all’estero, meno tutto quello che viene prodotto in Italia da aziende straniere.
Il calcolo del Pil
Per determinare il valore del Pil possono essere adottate tre metodologie differenti che tengono conto del punto di vista dal quale si esamina la grandezza. Si tratta:
- del metodo della spesa
- del metodo del valore aggiunto
- del metodo dei redditi.
Nel primo caso il Pil viene esaminato dal lato della domanda, cioè soffermandosi sul punto di vista di chi acquista e paga un prezzo per un dato bene o servizio. Ne deriva che con il metodo della spesa, il Pil sarà la risultante della somma di tutti i consumi delle famiglie in beni durevoli, beni di consumo e servizi; degli investimenti delle imprese e delle famiglie in beni strumentali e immobili; della spesa pubblica dello Stato e delle amministrazioni pubbliche e delle esportazioni nette, cioè della differenza tra esportazioni ed importazioni.
Nel metodo del valore aggiunto, invece, il focus utilizzato per il calcolo è quello dell’offerta, cioè di chi vende i propri prodotti e servizi. In questo caso è necessario considerare che per arrivare alla vendita di un bene o servizio devono essere prima realizzate una serie di operazioni come, ad esempio, l'acquisto di beni materie prime o semilavorati e il sostenimento dei costi dei fattori produttivi che permettono di aggiungere valore alle materie prime. Nel Pil calcolato con il metodo del valore aggiunto, dunque, nel computo del valore finale devono essere considerati tutti i valori aggiunti (ricavi - spese) del passaggio produttivo.
In ultimo c’è il metodo dei redditi con cui il Pil viene calcolato assumendo il punto di vista dei fattori di produzione impiegati per arrivare al bene finale. Con fattori di produzione si fa riferimento al lavoro e al capitale finanziario che viene impiegato nel processo produttivo. Ecco dunque che verranno presi in considerazione gli stipendi e i profitti dei lavoratori impiegati ai quali andranno sommate le tasse sulla produzione e l'Iva, al netto dei contributi alla produzione. Volendo sintetizzare possiamo dire che con il metodo dei redditi il valore del Pil viene ottenuto sommando le retribuzioni con i redditi da capitale.
Tipologie di Pil
Quando si parla di Pil è possibile effettuare al suo interno un’ulteriore differenziazione, ovvero quella tra Pil reale e nominale. Si tratta di due differenti metodologie per la determinazione del Prodotto interno lordo che sono strettamente legate al concetto di prezzo. Entrando più nello specifico, con il Pil nominale l’indice viene calcolato considerando i prezzi attuali dei beni e servizi, mentre nel caso del Pil reale vengono prese in considerazione le variazioni dei prezzi dei beni e servizi nel tempo rispetto ad un anno di riferimento. Per rendere più comprensibile questa differenziazione si fa ora ricorso ad un esempio pratico. Immaginiamo che in un Paese X nel 2019 vengano prodotti 700 televisori e che questi siano stati venduti al prezzo di 300 euro cadauno. Il Pil nominale, nel 2019, è pari a 700 x 300, ovvero 210.000 euro. Nel 2021, il Paese X produce 800 televisori che vengono venduti a 320 euro. Il Pil nominale si calcola nel modo già visto (800 x 320 = 256.000 euro), mentre quello reale nel 2021 si calcola tenendo conto della base realizzata nel 2019. Andrà cioè considerata la variazione del prezzo bene nel tempo e, dunque, andrà moltiplicato il numero di pezzi venduti nel 2021 per il prezzo riferito al 2019: 800 x 300 = 240.000 euro Infine molto importante è anche il Pil pro capite che esprime il livello di ricchezza per abitante prodotto da un Paese in un periodo. Ottenere tale valore è molto semplice, in quanto basta dividere il Pil di un Paese per la popolazione complessiva della Nazione. Si tratta di un valore che ha molta rilevanza nel momento in cui si cerca di analizzare e confrontare le differenze che sussistono a livello regionale, anche all’interno di una stessa nazione.