Mercoledì 17 Luglio 2024
FRUZSINA SZIKSZAI
Economia

La guerra in Israele ‘taglia’ i barili di petrolio iraniano. Gli effetti sui prezzi

Goldman Sachs ipotizza tre scenari per quanto riguarda la produzione iraniana. Ecco quali

Deposito di barili di petrolio (Ansa)

Deposito di barili di petrolio (Ansa)

New York, 14 ottobre 2023 – Goldman Sachs rivede al ribasso le sue previsioni sulla produzione di petrolio iraniano nel 2024 alla luce del conflitto tra Israele e Hamas. Secondo la banca d’affari, tra le più grandi del mondo, la guerra in Medio Oriente potrebbe far salire di 5 dollari l’attuale pronostico di 100 dollari al barile sul prezzo del Brent nella seconda metà del prossimo anno.

Il prezzo del greggio è salito di oltre 3 dollari al barile lunedì a causa della preoccupazione che gli scontri possano sfociare in un conflitto più ampio, eventualmente interrompendo l’approvvigionamento globale di petrolio, anche se non c’è stato alcun impatto sull’attuale produzione in questa fase iniziale. Il timore, tuttavia, è lecito, dato che l’intera regione del Medio Oriente contribuisce per un terzo all’offerta totale dell’oro nero.

Goldman Sachs ipotizza tre scenari per quanto riguarda la produzione iraniana. Nel primo, che prevede un modesto rischio di ribasso, un maggiore controllo occidentale sulle esportazioni iraniane ridurrebbe la produzione ai livelli degli scorsi anni, a circa 2,85 milioni di barili al giorno. Questa situazione porterebbe all’aumento di 5 dollari al barile. In un secondo scenario “meno probabile”, l’offerta iraniana potrebbe scendere a 2,5 milioni di barili al giorno contribuendo a un rialzo di 9 dollari al barile rispetto alle stime precedenti sul prezzo del Brent nel 2024. Infine, la banca prende in considerazione anche un terzo scenario – positivo, ma “improbabile” a causa dei recenti sviluppi politici internazionali – che prevede un aumento della produzione di 150mila barili al giorno, che risulterebbe in un ribasso di 2 dollari al barile rispetto alle stime.

“Se i Paesi occidentali collegassero ufficialmente l’intelligence iraniana all’attacco di Hamas, allora la fornitura e le esportazioni di petrolio dell’Iran si troveranno ad affrontare imminenti rischi al ribasso”, ha detto Vivek Dhar, direttore della ricerca sulle materie prime minerarie ed energetiche della Commonwealth Bank alla Cnbc. “Le scorte petrolifere globali sono basse e i tagli alla produzione saudita e russa porteranno a maggiori prelievi di scorte nei prossimi mesi”, ha aggiunto. Tuttavia, gli analisti di Goldman Sachs ritengono “improbabile un effetto immediato di grande portata a breve termine” sulla dinamica tra domanda e offerta e sulle scorte di petrolio.