PERUGIA, 22 settembre 2015 - NOVANT’ANNI e non sentirli. Il Bacio Perugina, prodotto di punta di Nestlè, torna con una veste rinnovata: da pochi giorni è infatti sbarcato nei negozi di tutta Italia il «Bacio fondentissimo», cioccolatino con copertura di cioccolato fondente al 70%, che sostituisce con la crema ai semi di cacao il classico ripieno di crema di gianduia. Rivisitato anche il famoso incarto con il cielo stellato, che stavolta è di color nero e argento. La new entry di casa Perugina sarà in produzione nello stabilimento di San Sisto a Perugia fino a dicembre, in quanto – spiegano da Nestlé – si tratta di una limited edition, pensata per soddisfare il gusto di tutti i clienti. IN REALTÀ il nuovo Bacio fondentissimo arriva in un momento piuttosto delicato per la Perugina, dove i circa 1.200 lavoratori (tra personale a tempo indeterminato, stagionali e indotto) si trovano in contratto di solidarietà dall’agosto dell’anno scorso. Il calo di volumi produttivi, che nello stabilimento di San Sisto sono scesi per la prima volta nella storia al di sotto delle 25mila tonnellate tra cioccolata, prodotti da forno e da zucchero, ha messo a rischio i livelli occupazionali. Motivo per cui fino all’estate del 2016, gli operai resteranno in solidarietà. Nonostante le ripetute rassicurazioni da parte di Nestlé, restano forti le preoccupazioni sul futuro. Di qui il pressing di Regione Umbria e sindacati sul ministero dello Sviluppo economico, affinché entro fine mese si apra un tavolo con i vertici della multinazionale, chiamati a fare chiarezza sul piano industriale e le prospettive future dello stabilimento Perugina di San Sisto. Sono dunque lontani anni-luce (era il 1922) i tempi in cui il Bacio nacque dall’idea di Luisa Spagnoli di impastare con altro cioccolato i frammenti di nocciola che venivano gettati durante la lavorazione dei cioccolatini. Ne venne fuori uno strano cioccolatino dalla forma irregolare, che ricordava l’immagine di un pugno chiuso, dove la nocca più sporgente era rappresentata da una nocciola intera. Fu chiamato per questo «Cazzotto». GIOVANNI Buitoni, ad della Perugina e presidente della Buitoni, convinto che non fosse una buona idea proporre dei cioccolatini con il nome di «cazzotto», volle ribattezzarli: nacque così il Bacio Perugina. I primi cartigli apparirono negli anni ‘30, anche se Federico Seneca, all’epoca direttore artistico dell’azienda, non li pensò inizialmente romantici come quelli che conosciamo oggi. Una versione che ha il sapore della leggenda racconta che Luisa avesse l’abitudine di scrivere brevi messaggi al suo amante Giovanni Buitoni, avvolgendoli attorno ai cioccolatini che poi gli mandava perché li ispezionasse. Pare che Seneca, ispirandosi a questa inconfessata storia d’amore, volle legare per sempre questa dolce idea al cioccolatino. Così oggi tra il cioccolatino e l’incarto argentato troviamo ancora un messaggio scritto in varie lingue.
EconomiaBacio fondente per salvare la Perugina. Crisi "addolcita" con più cioccolato