Domenica 22 Dicembre 2024
ELENA COMELLI
Economia

Perché Cina (e cinesi) vanno a caccia di oro sui mercati. La strana corsa dei chicchi magici

Non solo il Dragone, ma anche i piccoli risparmiatori si stanno buttando sulla materia prima, da sempre rifugio per investimenti sicuri

La corsa all'oro della Cina

Roma, 9 maggio 2024 – La corsa all'oro non si ferma. Partita alla grande con l'invasione russa dell'Ucraina, sull’onda degli acquisti dalla Russia, ma anche dalla Svizzera, ora il fenomeno interessa soprattutto la Cina, in piena crisi immobiliare. Partito da 1500 dollari l'oncia nel 2020, tra alti e bassi ormai il metallo giallo ha superato i 2300 dollari l'oncia e non accenna ad arrestarsi, spinto dalla corsa degli operatori globali verso la sicurezza di fronte alle incertezze geopolitiche mondiali. A supporto delle quotazioni in rialzo, però, ora c'è soprattutto l’attivismo della Cina sul mercato dei lingotti. La Banca centrale cinese ha aumentato le sue riserve aurifere per 17 mesi di fila: Pechino sta acquistando oro per diversificare le sue riserve e ridurre la sua dipendenza dal dollaro americano, considerato la valuta più importante da tenere in cassaforte.

Le sue riserve di buoni del Tesoro americano si riducono da anni: a marzo, il debito Usa in mano alla Cina ammontava a 775 miliardi di dollari, rispetto ai 1.100 miliardi di dollari del 2021. Ma c'è ancora ampio margine di diversificazione: malgrado i recenti acquisti di oro, il metallo giallo rappresenta solo il 4,6% delle riserve valutarie della Cina. In termini percentuali, l’India detiene quasi il doppio delle sue riserve in oro. Dietro alla corsa all'oro cinese, però, non c'è solo la Banca centrale: anche i giovani risparmiatori si sono buttati in questo mercato, considerando la stagione nera della Borsa locale e i fallimenti a catena delle società immobiliari. Con poche alternative migliori, molti giovani hanno cominciato a comprare piccole quantità di oro fisico, venduto in forma di grani che pesano meno di un trentesimo di un'oncia, ma danno l'impressione di fare ogni volta un investimento sicuro. I commercianti online si sono buttati in modo aggressivo su questa nuova moda di comprare i chicchi d'oro.

Su Taobao di Alibaba, una delle più grandi piattaforme di e-commerce della Cina, ci sono commercianti che vendono chicchi d’oro in live streaming, pubblicizzandoli con frasi tipo: “è come fare shopping, ma è un investimento”. E molti rispondono al richiamo, soprattutto giovani che guadagnano bene e amano spendere online. Secondo la China Gold Association, il consumo di oro fisico nel Paese è aumentato del 6% nel primo trimestre rispetto all'anno precedente. Un aumento che fa seguito a quello del 9% registrato lo scorso anno. “Gli ultimi dati mostrano che dall'inizio dell'anno ci sono stati acquisti consistenti, pari a circa 40 tonnellate al mese”, sostiene Bloomberg.

"La Cina sta indiscutibilmente guidando il prezzo dell'oro", ha dichiarato al New York Times Ross Norman, amministratore delegato di MetalsDaily.com, una piattaforma di informazione sui metalli preziosi con sede a Londra. Secondo il World Gold Council gli acquisti dei privati “hanno portato a un incremento dei prezzi di circa il 15%. È probabile che questa tendenza continui nei prossimi mesi e anni”. Non è chiaro, però, quanto possa durare il rally dell'oro. Solo negli ultimi tre mesi il metallo giallo è balzato quasi del 30% e già oggi chi acquista lo fa a prezzi altissimi in confronto a quelli di appena un anno fa. D'altra parte è anche vero che di norma l'oro, considerato un porto sicuro per preservare il capitale, soffre quando i tassi d'interesse vengono alzati, rafforzando il dollaro: invece stavolta il mercato dell'oro sta prosperando proprio in un periodo di tassi altissimi, che in prospettiva possono soltanto calare, anche se questa prospettiva non sembra imminente. Ma la corsa all'oro dei consumatori cinesi non è interessata a questo tipo di considerazioni. Quando la moda chiama, i chicchi magici possono costare anche uno sproposito senza perdere i loro fascino.