Per le pensioni conta più quello che non c’è, di quello che c’è nella manovra finanziaria 2018. Ebbene, non c’è il blocco dell’aumento dell’età pensionabile collegato all’aspettativa di vita, come richiesto a gran voce dai sindacati. E, dunque, dal 2019 si potrà andare in pensione di vecchiaia solo a 67 anni di età. E, se non ci sono cambiamenti, ogni due anni scatteranno almeno due mesi in più, per arrivare a oltre 70 anni intorno alla metà del secolo.
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1) ANTICIPO SENZA DECRETI - L’anticipo volontario e a pagamento della pensione a partire da 63 anni dovrebbe diventare operativo tra dicembre prossimo e gennaio 2018. Da qui la possibilità che venga inserita in manovra una norma che estende al 2019 la possibilità di farvi ricorso. Un anno è stato bruciato nell’attesa dei decreti attuativi. Mancano all’appello le intese con banche e assicurazioni per definire il costo del prestito e della assicurazione correlata: circa il 5% per ogni anno di anticipo.
2) APE SOCIAL PIU' ROSA - La manovra allarga le maglie dell’Ape social. Ma perché lo strumento decolli occorrerà che il riesame delle domande bocciate e l’esame delle nuove avvenga con criteri meno rigidi di quelli usati nella prima fase dall’Inps. Per le richieste presentate a luglio è stata una stroncatura di massa: due su tre respinte. La legge prevede che le lavoratrici madri possano ottenere uno sconto sui requisiti pari a sei mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni