Roma, 15 gennaio 2023 - Arriva il bonus per chi non va in pensione e rimane al lavoro. I lavoratori dipendenti che entro quest’anno compiono 62 anni e arrivano a 41 anni di contributi e che, dunque, potrebbero andare via con Quota 103, avranno la possibilità di ottenere il 'premio' di poco meno del 10 per cento circa in più in busta paga se sceglieranno di continuare l’attività.
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Tre strade
I quotisti 103, insomma, avranno tre possibilità: lasciare il lavoro con Quota 103, restare al lavoro senza utilizzare il bonus nello stipendio o rimanere in attività con il 9,19 per cento in più di salario.
Vediamo gli effetti del bonus. Il lavoratore avrà una busta paga più alta per tutta la durata dell’incentivo, ma andrà in pensione con un assegno più basso. Per il datore di lavoro non cambia niente perché dovrà continuare a versare all’Inps la quota di contribuzione a suo carico (di regola il 23,81%) sulla retribuzione pensionabile.
Un esempio
A titolo di esempio, un lavoratore con 2 mila euro di stipendio riceverà un aumento netto in busta paga di circa 70 euro al mese per tutta la durata dell'incentivo, da 62 a 67 anni. A 67 anni, quando andrà in pensione di vecchiaia, rinunciare ad un netto mensile di circa 35 euro per sempre.
Ma serve un decreto
Quel che è certo, però, è che per l’attuazione della norma serve un decreto attuativo. Non mancano, nel caso, i punti da dirimere: se sia applicabile ai lavoratori con i requisiti per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi); la durata dell’incentivo; la possibilità di revoca della scelta.