Roma, 1 marzo 2024 – Da oggi i pensionati si stanno vedendo accreditare sul conto corrente, o possono ritirare in Posta, la pensione di marzo 2024. In alcuni casi però l’assegno di marzo risulta essere più basso di quello di febbraio. Perché?
La pensione di marzo 2024
Come detto da questa mattina l’Inps ha incominciato ad accreditare le pensioni sui conti correnti bancari oppure, per chi non ha questa opzione, l’assegno può essere ritirato negli uffici Postali (ecco le modalità del ritiro in posta).
Assegno più basso?
Chi lo ha già fatto, o ha controllato l’accredito sull’estratto conto o sulla home banking (non allarmatevi se non vedete l’importo può essere che occorrano uno o due giorni per visualizzarlo a seconda della banca) può aver avuto una sorpresa: una cifra più bassa di quella ricevuta a febbraio.
I motivi
Alcuni pensionati hanno ricevuto una cifra più bassa rispetto alla pensione di febbraio. Questo per effetto dell’Irpef comunale. Una sorpresa (negativa) che non riguarderà tutti. Infatti si troveranno la pensione decurtata solo coloro che abitano nei Comuni che hanno deciso di elevare le aliquote (percentuali di tassazione).
Colpa dell’addizionale Irpef comunale
Senza entrare troppo in tecnicismi, a marzo, è stato infatti applicato l’acconto dell’addizionale Irpef comunale (una cifra che viene trattenuta, tutti i mesi, nelle pensioni che vanno da marzo a novembre) su pensioni e buste paga. Dove questa è stata aumentata possono esserci cifre più basse.
Fino a 50 euro in meno
Come detto non tutti i pensionati riceveranno un assegno più basso di febbraio. Il “taglio” riguarderà chi risiede nei Comuni che hanno deciso di aumentare le aliquote Irpef locali. Fra i grandi Comuni ci sono ad esempio Palermo e Napoli (come riporta il sito di Sky). A Napoli ad esempio l’aliquota Irpef comunale passa dallo 0.9% all’1%. Un aumento che coinciderà con tagli alle pensioni (a seconda degli importi) che vanno fra i 15 e i 50 euro in meno.
Controllate il cedolino
Per verificare le voci della pensione i pensionati possono controllare il cedolino (pubblicato già da fine febbraio). Per consultarlo basta collegarsi nella apposita sezione del portale Inps e accedere con le credenziali Spid (identità digitale), Cie (Carta d’identità elettronica) e Cns (Carta nazionale dei servizi, meglio nota come tessera sanitaria).